Ultimo posto, tre punti in sette giornate. Gli alibi sono finiti, la squadra non risponde tra paure e incertezze
Sette giornate di campionato e appena tre punti. Roba da non credere, un ruolino di marcia che nessuno in estate avrebbe mai immaginato. Piena zona retrocessione e tutto quel che ne consegue, scrive Cosimo Zetti su La Nazione.
INTERVENIRE. Le incertezze, l’assenza di autostima, la paura che si affaccia, una sorta di gorgo da cui diventa sempre più difficile uscire. Più passa il tempo e più è complicato tomare a galla. Può darsi che la sosta abbia finito per caricare ancora di più una sfida che già a livello psicologico era particolarmente insidiosa. Ma i numeri sono impietosi, Firenze non merita di essere ultima in classifica. Se qualcosa non accade, se nel giro delle prossime due settimane il vento non dovesse cambiare, allora la dirigenza sarebbe costretta ad intervenire. Intendiamoci, Pioli non è il solo ad avere delle responsabilità anche se alcune sue scelte non ci hanno convinto fino in fondo. C’è la società, ma ci sono anche i giocatori, perché alla fine sono loro che vanno in campo. La piazza ribolle, la pazienza sta pian piano esaurendo. Vincere o morire, di alibi e di appelli non ce ne saranno più.
Di
Redazione LaViola.it