Il difensore è partito con i lagunari in Serie D, contro l’Udinese ha contenuto Beto e si candida a partire titolare anche contro la Fiorentina
Su La Gazzetta dello Sport si parla del Venezia, all’inseguimento di una salvezza sempre più problematica dopo la sesta sconfitta consecutiva e davanti a un trittico sulla carta quasi impossibile (Fiorentina, Atalanta, Juventus), con il morale a pezzi dopo l’ennesimo punto sfumato al 4’ di recupero della ripresa. Un Venezia che raccoglie meno di quanto semina, prigioniero di errori individuali più che di squadra, ma Zanetti si è riaffidato all’inossidabile Marco Modolo, 33 anni, per il rush finale del campionato. Beto era il giocatore più temuto dell’Udinese, il capitano gli ha concesso poco spazio, riformando con Ceccaroni la coppia di difensori centrali che ha contribuito alla promozione del Venezia. Solo Becao è stato più abile sull’ultimo pallone, piombando dentro l’area di rigore arancioneroverde.
VETERANO. Marco Modolo è l’emblema del Venezia di matrice americana, l’unico sopravvissuto della squadra allestita nell’estate del 2015 in Serie D da Giorgio Perinetti, l’unico arancioneroverde a salire dalla Serie D alla Serie A e ad aver segnato in tutte le categorie, gli manca un gol in A per chiudere il cerchio. Modolo si ricandida anche per la trasferta a Firenze, dopo aver finora messo da parte 6 presenze anche in Serie A. Insieme a Vacca, è il leader carismatico del Venezia, anche quando è seduto in panchina, una sorta di allenatore aggiunto per scuotere e incitare i compagni, scavalcando nelle gerarchie l’austriaco Svoboda, che si è un po’ perso per strada dopo la prestazione deludente con il Sassuolo. Nonostante un solo successo (a Torino contro i granata) nelle ultime 18 partite, il Venezia rimane in corsa per la salvezza.
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Redazione LaViola.it