Connect with us

News

Unità ed equilibrio: non è tutto da rifare. Alla squadra adesso servono tempo e lavoro

Fiorentina sconfitta nettamente dalla Lazio al Franchi. Amnesie difensive e poca pericolosità in attacco. Adesso però servono equilibrio nel giudizio e compattezza

Disfare tutto, stasera, sarebbe persino troppo semplice. La botta sarà comunque dura da assorbire, perché un tonfo del genere non se lo aspettava nessuno. Anzi, nell’immediata vigilia c’era la sensazione che il gruppo volesse continuare a dimostrare qualcosa, anche in assenza del centravanti che lo aveva trascinato fin qui. Non ci è riuscito. Ma non è tutto sbagliato e non è tutto da rifare. Sarebbe ingiusto. Nei confronti di chi, fino ad oggi, ha portato la Fiorentina a lottare per posizioni di classifica che erano ormai lontane da anni.

La partita è riuscita male. Il debutto di Cabral, alla fine, è arrivato nel contesto peggiore. Difficile chiedergli di più, anche se un’occasione l’ha avuta e si è fatto stoppare da Strakosha. Gli alibi non mancano di certo, in una serata storta sotto tutti i punti di vista. Poco ispirati in tanti, alcuni apparsi anche un po’ troppo sulle gambe. Forse non era serata neanche per mister Italiano. Senza voler gettare la croce addosso a nessuno, l’idea Nastasic non ha premiato. La titolarità di Callejon neanche. Anche i cambi potevano essere interpretati meglio. Torreira, ad esempio, poteva essere tolto un po’ prima: era sulle gambe e poco lucido già da inizio ripresa. Una serata no può capitare. A tutti.

Alla prima Fiorentina post Vlahovic è mancata pericolosità offensiva, mentre purtroppo non sono mancate le costanti amnesie difensive. Che Immobile rappresentasse un rischio enorme era chiaro, ma certe letture, con l’ambizione di giocare così alti, devono essere necessariamente migliorate. Lavoro dei singoli e del reparto.

L’imperativo adesso è quello di rimanere uniti, concentrati sul percorso da fare. Serve anche equilibrio nei giudizi. Il dato di fatto è che la Fiorentina sta ripartendo, non da zero, ma quasi. Una base solida c’è, ma serve tempo e lavoro per integrare al meglio Cabral e Piatek, ma anche Ikoné. Il ruolo del centravanti è decisivo, le caratteristiche di uno non sono uguali a quelle di un altro. D’altra parte, che la società si sia presa un rischio tecnico di non poco conto è sotto gli occhi di tutti. E adesso questo rischio deve essere corso da tutti: allenatore e squadra compresi.

Archiviare in fretta la delusione e rimboccarsi le maniche, perché all’orizzonte c’è già la sfida di Coppa Italia contro l’Atalanta. E quella può essere già la sfida giusta per riaccendere un po’ il motore a questa Fiorentina.

73 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

73 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

73
0
Lascia un commento!x