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Una Fiorentina made in Italy. Non meno di 6 italiani in campo e Spalletti osserva

Il dato sui giocatori italiani schierati da Palladino in questo inizio di stagione

Come riportato da Il Tirreno, il made in Italy che va di moda, e non è una moda ma una scelta ponderata e voluta, che nessun’altra squadra come la Fiorentina sa esaltare per qualità e numero, e il riferimento è ovviamente ai calciatori con il tricolore verde, bianco e rosso sul passaporto che il club di Commisso ha messo a disposizione di Raffaele Palladino, inserendo nell’ultimo mercato ad esempio Cataldi, Bove, Colpani e Kean. Qualcuno è andato via e quattro nuovi sono arrivati per proseguire Questo percorso è una delle linee guida dettate da Commisso ai propri uomini e l’immediata convocazione di Kean in Nazionale da parte di Spalletti all’inizio della stagione è stata motivo di soddisfazione e d’orgoglio: peccato che la lombalgia abbia impedito al centravanti ex Juventus di rispondere alla chiamata del commissario tecnico in questa sosta del campionato.

Ma la strada che la Fiorentina ha tracciato è ben precisa, chiara, definita, e non solo a parole o negli intenti: ovviamente, ci sono i fatti a dimostrarlo. Ovvero, le sette partite fin qui disputate da Biraghi e compagni in campionato. Andando con ordine: prima giornata a Parma, Palladino schiera sei calciatori italiani su undici nella formazione titolare, idem alla seconda con il Venezia in visita a Firenze, ma per la successiva partita al Franchi arriva addirittura a otto su undici, praticamente un unicumm nel nostro calcio dove non di rado si vedono formazioni composte esclusivamente o quasi da calciatori stranieri.

Ad esempio, il Milan che è stato avversario di Biraghi e compagni domenica scorsa proprio a Firenze e che ha schierato un solo italiano tra i tredici alternati in campo, mentre la Fiorentina ne aveva sei (e mai è scesa al di sotto anche con i cambi) come nel derby del Castellani contro l’Empoli, salendo a sette a Bergamo contro l’Atalanta e contro la Lazio a seguire. Insomma, non meno di sei fino a un massimo di otto: in Italia non c’è altra squadra che fa quello che fa la squadra viola. Un bel segnale. […]E la presenza del made in Italy è sempre garantita: non a caso Spalletti è spesso al Franchi e non c’entra solo la vicinanza dal suo luogo di residenza. Per questa ragione, probabile, possibile, anzi certo, che gli ultimi osservati speciali siano stati Comuzzo e Ranieri, la coppia di centrali che ha tutto per diventare il fiore all’occhiello della difesa viola: il primo classe 2005 ha appena conquistato la Under 21, il secondo sempre e giovane (1999) ma più esperto e di recente gratificato con la fascia da capitano è ormai un titolare e chissà che entrambi non possano entrare presto nel giro della Nazionale. Dal viola all’azzurro spesso è un attimo.

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