La Fiorentina si appresta a sfidare in trasferta il Celje in Conference League. Fuori casa solo 1 vittoria nelle ultime 10 gare
L’ultima vittoria esterna stagionale della Fiorentina risale al 26 gennaio scorso, all’Olimpico contro la Lazio. Quello è anche l’unico successo rimediato dalla formazione di Palladino nelle ultime 10 partite giocate lontano dal Franchi tra Serie A e Conference League.
Abbastanza evidente la differenza di rendimento della Fiorentina tra gare interne ed esterne: nelle ultime 10 trasferte sono arrivati 1 successo e 3 pareggi (teoricamente 6 punti, considerando la gara col Panathinaikos non come una sfida secca), mentre nelle ultime 10 gare interne sono stati messi a referto 6 successi, 1 pareggio e 3 ko (teoricamente 19 punti). Volendo guardare le ultime 5 sfide, il gap aumenta ancor di più tra le 4 vittorie e 1 ko arrivati al Franchi e 1 pareggio contro 4 ko rimediati fuori casa. Se poi si considerassero le ultime 7 sfide, in casa la Fiorentina ha fatto 6 vittorie e 1 ko, mentre in trasferta ha rimediato 1 vittoria, 1 pareggio e 5 ko.
Per quanto la sfida col Celje possa apparire come più che agevole per una formazione reduce dai successi con Juventus, Atalanta e dal pareggio con più di qualche rammarico col Milan a San Siro, sarebbe fondamentale riuscire ad ipotecare il discorso passaggio del turno già in Slovenia. Sia per affrontare con pochi patemi d’animo la gara di ritorno che per poter dosare le energie in vista del trittico di partite di Serie A con Parma, Cagliari ed Empoli che la Fiorentina deve vincere a tutti i costi per sperare di entrare nuovamente nella lotta per l’Europa via campionato.
La sfida con gli sloveni, appunto, arriva prima di quella coi ducali di domenica e prima di quella coi sardi di Pasquetta, due avversari che potranno beneficiare della stanchezza dei viola nella loro ‘disperata’ ricerca di punti per la salvezza. In più c’è anche un discorso oggettivo legato alle rotazioni: a sinistra, ad oggi, c’è solo Parisi, sperando che Gosens rientri quanto prima, Dodo non ha alternative a destra e manca un vice Kean, non tanto per valore tecnico (nessuno potrebbe fare quello che sta facendo Kean) ma anche per caratteristiche di centravanti. Ecco perché andare a vincere in Slovenia, possibilmente bene, sarebbe utilissimo in chiave 180’.
Dopo il digiuno esterno, già tornare al successo lontano dal Franchi potrebbe essere un buon punto di partenza.
Di
Gianluca Bigiotti