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Un gol dal sapore di Champions League: Firenze sogna

La testata di Ranieri in una gara particolarmente complicata per la squadra di Italiano che però porta a casa l'intera posta

Logico e naturale l’entusiasmo dei 32.000 del “Franchi” per un successo che dà ulteriore forma al sogno di Firenze, anche perché conquistato contro un avversario che ha reso molto dura la vita alla Fiorentina. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Specie nel primo tempo, quando il Torino s’è messo subito lì compatto e stretto con un’idea chiara: non far giocare Arthur e non far arrivare palloni puliti a Bonaventura. Studiata e applicata: Buongiorno aveva vita facile su Beltran, idem Tameze su Kouame e Rodriguez su Ikoné nei lanci lunghi a cui si era affidata la Fiorentina.

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Non solo: i difensori granata, più Ricci e Ilic nel mezzo, erano poi sempre pronti a innescare Bellanova (soprattutto) e Lazaro sulle fasce. Così la squadra viola non ripartiva mai e andava in difficoltà, nonostante i calciatori di Juric peccassero di lucidità e precisione negli ultimi venti metri.

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E prova ne sia che la prima occasione della partita arrivava soltanto oltre la metà del tempo (25’), con lo stacco di testa di Zapata sulla punizione di Ricci che Terracciano respingeva in tuffo. Con bis di occasione al 37’ su una palla sporca in mezzo all’area viola.

Lazaro la colpiva di destro non forte e non angolata, ma insidiosa, costringendo il portiere di Italiano ad allungarsi per deviarla. Insomma, solo Toro (senza cose clamorose e senza incidere), con la Fiorentina che ci provava velleitariamente con un’azione confusa risolta da Ricci e sul retropassaggio di Tameze (43’) intercettato da Ikoné, a sua volta oscurato da Milinkovic-Savic in uscita bassa.

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GOL DA CHAMPIONS

La sofferenza del primo tempo diventava risorsa sfruttata nella ripresa in fotocopia di quella di due settimane fa contro il Verona. Il Torino si tirava indietro e teneva botta con il suo schieramento ordinato e dinamico, ma non ripartiva mai o quasi mai, eccezion fatta per un altro paio di accelerazioni di Bellanova, e il cambio Pellegri-Sanabria (il paraguaiano non al meglio per un risentimento muscolare che gli ha impedito di allenarsi bene negli ultimi giorni) non dava lo sprint che Juric sperava, mentre la Fiorentina cresceva per ritmo e intensità guadagnando se non occasioni comunque metri preziosi.

E difatti piazzava le tende nella metà campo granata, più sul fisico grazie anche all’ingresso di Nzola, che al gioco sempre poco fluido. Però a tratti arrembante per creare mischie e confusione davanti a Milinkovic-Savic e così, non a caso, il gol vincente arrivava dalla testa di Ranieri sul cross dalla trequarti di Kayode.

Era il 38’, Italiano subito dopo inseriva Quarta, passava alla difesa a cinque, reggeva l’assalto del Toro e festeggiava la vittoria numero 33 di questo 2023. Dal sapore di Champions League. E in attesa di una mano dal mercato per inseguire il sogno.


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