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Tesoretto d’Europa: dal Borussia alla finale, prestigio vs valore economico

Europa League

CERTAMENTE anche ipotizzandone la vittoria, di sicuro sarebbe un’impresa ardua programmarci la prossima campagna acquisti. Così, la scalata all’Europa League, scalata che la Fiorentina ricomincia domani con la trasferta a casa del Borussia Moenchengladbach, è forse più facile da fotografare come un qualcosa di assoluto prestigio più che un tesoro economico da conquistare e reinvestire.

DICIAMOLO pure: l’Europa League mette in palio un… tesoretto. Niente male, anche se poca cosa rispetto alla Champions, quando si arriva all’ultimo gradino (ovvero la finale), ma poco consistente nelle tappe di avvicinamento. La tabella premi parla chiaro e in modo eloquente. Prendiamo il dato più importante, ovvero l’eventuale conquista del trofeo. La Fiorentina o chiunque si porterà a casa la coppa avrà in cassa poco più di 14 milioni di euro. Prendiamo a paragone (anche qui ovviamente parliamo del top) il valore che la società viola ha dato a Kalinic (50 milioni) e il calcolo diventa facile facile: una volta, malauguratamente per i tifosi e per lo stesso giocatore, venduto il croato al mercato cinese, la Fiorentina avrebbe incassato la bellezza del valore di tre (e qualcosa in più) Europa League vinte. Incredibile ma vero. Verissimo.


Il prestigio, dunque, più che i soldi, ma nonostante questo, anche arrivare alla finale della competizione internazionale non sarà facile. Per niente.

A COMINCIARE appunto dal match di domani sera contro il Borussia. La squadra tedesca, la prima che Sousa e compagni affrontano dopo aver superato il gironcino, è subito un avversario temibile. Il doppio match nasconde insidie a grappoli. La gara di andata (in trasferta) potrebbe addirittura rivelarsi decisiva – nel bene o nel male –, ma dopo tutto questo sforzo (fisico e psicologico), se la Fiorentina centrerà l’obiettivo di andare avanti nel torneo, riceverà dalla Uefa un gettone di 750 mila euro. Roba da ingaggio annuale di un giocatore di profilo medio basso. Discorsi questi, che di sicuro non faranno parte dei pensieri e delle scelte di Sousa che oggi dovrà decidere come e con chi tentare l’assalto al Borussia. Questione di prestigio. Sul campo e non davanti alla stesura di un bilancio.

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