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Su e giù, la corsa rallenta. Distrazioni, poca lucidità e quel cinismo tornato a mancare

Dopo le tre vittorie di fila l’altalena di risultati sembrava allontanata, ma con il Sassuolo riemergono vecchi limiti per la Fiorentina

Aveva già rischiato nella partita di andata al Franchi, ma che il gioco di Dionisi e del Sassuolo fosse pericoloso per i viola, Italiano lo aveva capito benissimo, tanto da mettere in guardia i suoi alla vigilia della partita. Eppure in Emilia la Fiorentina ha raccolto la decima sconfitta della stagione nonostante gli ultimi dieci giorni a tutti gas (tre vittorie) avessero fatto pensare che l’altalena di risultati fosse acqua passata. Così scrive il Corriere Fiorentino.

BEFFA. E invece, la partita di Sassuolo con il gol neroverde al 94’, sta lì a dimostrare che questa Fiorentina si distrae con troppa facilità. Colpa, probabilmente, di una squadra ancora non del tutto matura, ma anche di un’animosità in campo che se da una parte aveva regalato un insperato pareggio, dall’altra finisce per togliere lucidità ai giocatori come dimostra anche l’espulsione di Bonaventura per offese all’arbitro. E poi le tante occasioni mancate a pochi passi dalla porta: da Ikoné e Piatek (che prima di uscire si è mangiato il gol del pareggio) in casa viola si è riaffacciato quel limite che, dopo l’esplosione di Vlahovic la scorsa stagione, avevamo tutti un po’ dimenticato: la mancanza di cinismo sottoporta. A metterci una pezza ci aveva pensato Cabral, alla prima gioia in serie A e unica nota positiva di una serata da dimenticare.

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