Divisi tra mercato e campionato, per di più con la partita contro la ‘nemica’ di Firenze all’orizzonte. Il popolo viola vive questa vigilia con la solita tensione e voglia di fare uno sgambetto alla vecchia signora ma allo stesso tempo attende lo sviluppo, lo sblocco della vicenda Nikola Kalinic e i passi della società che seguiranno. Pare ormai assodato che fino a dopo la partita contro i bianconeri, non ci sarà nessuna comunicazione ufficiale riguardo il futuro dell’attaccante croato. Giustamente, la società ha preferito rimandare qualsiasi discorso di qualche giorno. Se arriverà la fumata bianca, dopo sotto la lente d’ingrandimento di tifosi e critica ci sarà la dirigenza. Perché se è giusto cedere un calciatore a quelle cifre è anche giusto dare un segnale alla piazza. Un sostituto deve arrivare e non può essere un nome qualunque. Se così non fosse, si darebbe adito a fare altri tipi di ragionamento su questa società e sulle sue strategie a medio e lungo termine.
Per carità, tutti hanno ben presenti i parametri viola ma non reinvestire una parte dell’incassato per migliorare la rosa sarebbe un autogol pazzesco. Inammissibile. Nel frattempo ieri è stato il giorno di Marco Sportiello. Il portiere arriva in prestito con diritto di riscatto nel 2018. In bocca al lupo all’estremo difensore italiano. In questo clima ci si appresta a vivere la gara dell’anno. La Curva Fiesole ha preparato una coreografia in grande stile. Su cosa sarà rappresentato c’è, come sempre, il massimo riserbo.
Veniamo al campo. La preoccupazione maggiore riguarda il recupero dal problema fisico di Davide Astori. Il centrale, anche ieri, non ha svolto del tutto l’allenamento con il gruppo. C’è ottimismo, quello sì, ma già oggi si riuscirà a capire quante siano le possibilità di vederlo in campo domani sera. Detto questo, proviamo ad azzardare: in porta ci sarà Tatarusanu, in difesa Salcedo, Gonzalo Rodriguez, Astori e Maxi Olivera. A centrocampo si potrebbe tornare a tre con Badelj perno centrale e Borja Valero e Vecino ai lati; più avanti Bernardeschi e Ilicic a supporto di Kalinic.

Di
Lorenzo Matteucci