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Rassegna Stampa

Stipendi, il piano risparmi è fallito: il monte ingaggi viola è aumentato

Daniele Pradè - FIorentina

Nonostante i tanti giocatori lasciati andare a zero e le cessioni, il monte ingaggi viola non è stato ridotto, anzi, è aumentato ancora

Il piano di ridimensionamento del tetto stipendi in casa Fiorentina ha portato pochi frutti. Era partito con la cessione di Nikola Milenkovic a luglio e proseguito con l’addio di Nicolas Gonzalez ad agosto. I due giocatori più pagati della vecchia rosa, rispettivamente 3,3 e 3 milioni di euro. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Sennonché i rinnovi con adeguamento dei vari Lucas Martinez Quarta, Christian Kouame (a inizio giugno è scattata l’opzione per il prolungamento fino al 2025 presente nel suo contratto), Luca Ranieri e Pietro Comuzzo, hanno contribuito ad “impalare” il monte ingaggi. Non solo: nel corso dell’estate i viola speravano, invano, di poter piazzare un discreto blocco di esuberi, che comprendeva fra gli altri Oliver Christensen e Abdelhamid Sabiri. I quali continuano a pesare per quasi 2 milioni netti in un totale di 35,4.

L’ANALISI

Rispetto alla scorsa stagione in assoluto è cambiato poco. Il netto è lievitato di poco più di 2 milioni. Niente di significativo. Del resto lo aveva anticipato il direttore sportivo viola, Daniele Pradè, nella conferenza stampa di fine mercato: «Non abbiamo risparmiato sul monte ingaggi, siamo in linea con lo scorso anno, siamo pari tra acquisti e cessioni, ma poi andranno sommati i diritti o obblighi di riscatto, da calcolare sull’anno successivo».

Adesso i calciatori più remunerati sono Albert Gudmundsson (2,5), Moise Kean (2,2), Christian Kouame (2) e Robin Gosens (2). Tutti nuovi tranne l’ivoriano. Gli altri innesti vedono primeggiare per corrispettivo Adli (1,8) seguito da Cataldi (1,4), Bove (1,4), Pongracic (1,3), De Gea (1,2), Richardson (0,8) e Moreno (0,4). In attesa di Valentini a gennaio.

IL CONFRONTO

Continua inarrestabile la crescita degli ingaggi, che il primo anno della gestione Commisso ammontava a 25 milioni di euro netti. Il secondo circa 28,7, il terzo 30,3, il quarto 32, il quinto 33,28. E ora, appunto, 35,4.

Oggi nessuno si avvicina ai 3 milioni riconosciuti fino a pochi mesi fa a Milenkovic e Gonzalez, ma indubbiamente il conto attuale parte da presupposti ben più alti considerando che a settembre 2023 il minimo percepito era di 30 mila di euro (destinati ad Amatucci, Comuzzo, Kayode e Vannucchi) mentre adesso 100 mila. Resta un lontano ricordo, infine, il caché di addirittura 4 milioni garantito a Franck Ribery nelle annate 2019, 2020 e 2021.

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