L’analisi de La Repubblica: sul nuovo Franchi si misureranno le intenzioni del presidente viola. E quelle voci di cessione della società…
Ora per Palazzo Vecchio inizia la partita più difficile, quella con la Fiorentina. Da oggi il sindaco dovrà mettersi a sedere e mediare con Commisso per provare a trovare una convergenza. Cosa non facile, però, perché, al di là della facciata, i rapporti tra amministrazione e proprietà viola non sono idilliaci. E il silenzio di questi giorni del presidente viola la dice lunga. Ufficialmente la Fiorentina sta studiando il progetto, e prima di esprimersi vuole avere le idee chiare su quello che succederà al Franchi, scrive La Repubblica.
SPAZI COMMERCIALI. Il punto chiave, però, non è la qualità dello stadio che verrà ma la gestione degli spazi commerciali che nasceranno intorno al Franchi. Il Comune non ha alternative, l’assegnazione di quegli spazi, sistemati nel parco esterno allo stadio, dovrà passare necessariamente da una procedura di evidenza pubblica. Difficile, per non dire impossibile, che si possa andare verso un’assegnazione diretta. Un passaggio non di poco conto perché non dà garanzie alla Fiorentina. Se si va verso una gara pubblica chiunque potrà partecipare e mettere le mani sul vero tesoro del nuovo stadio. Se Commisso mette le mani sugli spazi commerciali del nuovo Franchi — negozi, albergo e direzionale — la Fiorentina può avere un futuro ambizioso, altrimenti no.
INTENZIONI DI COMMISSO. E anche su questo si misureranno le reali intenzioni del proprietario viola. Da giorni in città circola la voce di una possibile acquisizione del club da parte del fondo arabo Pif. Per il momento sono soltanto voci non confermate, ma se Rocco dopo aver rinunciato allo stadio rinunciasse anche alla parte commerciale è possibile che quelle voci diventino qualcosa di più. Appena tornerà a Firenze ne sapremo di più.
Di
Redazione LaViola.it