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Sottil: "Ho superato l'infortunio. Parlo tanto con Italiano, in squadra c'è grande armonia"

Le dichiarazioni del classe 1999 tra obiettivi, infortuni e l'inizio di stagione

L'attaccante esterno della Fiorentina, Riccardo Sottil ha parlato a Radio Bruno:"La scorsa stagione come ho già detto tante volte è stata una stagione complicata. Ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fuori tanti mesi, ma l'ho superato e sono contento di come sto lavorando in questo inizio di stagione.

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Sto rientrando in forma e sono entusiasta, sto lavorando per tornare a quel livello di forma con cui avevo iniziato lo scorso anno". PAROLE DI ITALIANO. "Lo scatto e lo strappo nei primi metri è un po' la mia caratteristica, poi però quando stai fuori tanto tempo il corpo si deve riabituare.

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Nella scorsa intervista dissi che non siamo delle macchine, che serve un tempo fisiologico, ma piano piano sto tornando il Ricky che sa fare quelle cose che mi riescono meglio come il dribbling, accelerazione...Parlo tanto con Italiano, lui ha grande fiducia in me, mi impiega e ha sempre cercato di recuperarmi sin da subito.

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L'esterno deve segnare, deve essere decisivo con gol e assist, ci stiamo lavorando con grande tranquillità, siamo all'inizio della stagione e ci sono tanti nuovi acquisti di qualità che devono entrare ancora a pieno in quello che richiede il mister, ma dobbiamo essere contenti".

RUOLO NELLO SPOGLIATOIO. "Sono giovane, ma ho 24 anni e mi sento di dire anche io qualcosa nel gruppo perché non sono più il giovane uscito dalla Primavera: sono cresciuto qui e mi piace il senso di appartenenza. Nel nostro gruppo però siamo tutti dei bravissimi ragazzi e ognuno cerca di aiutarsi in allenamento, c'è grande armonia".

GOL-ASSIST. "Il gol mi piace tanto, ma anche l'assist è importante. Quando ti capita di buttare la palla in rete è una delle emozioni più belle, con la gente che si alza in piedi e grida il tuo nome. Chi fa il calciatore può capirlo".

INIZIO DI STAGIONE. "Partite positive, con un risultato ampio come la vittoria sul Genoa e la qualificazione in Conference. In Europa trovi sempre squadre organizzate e attrezzate. Non sono passeggiate. Ci vuole grande calma, ci sta di perdere a San Siro contro l'Inter che lo scorso anno era arrivata in finale di Champions".

SPALLE LARGHE. "Quando fai questo sport sei esposto: quando fai bene tutti ti acclamano e quando fai male ti criticano. Nel bene e nel male uno non deve stare a vedere quelle cose. Siamo professionisti e siamo esposti a ciò, ma esiste da sempre, a Firenze e da altre parti.

Il calcio oltre ad essere un lavoro per me è la mia vita. Il mio umore può cambiare anche in base alla prestazione". ESTERNO. "Quando ho palla c'è sempre l'adrenalina di scartare l'avversario, di far giocate e gol. Se hai l'autostima alta hai anche confidenza nei tuoi mezzi e ti aiuta".

EUROPA. "Arrivare in finale dopo tanti anni è un grande motivo d'orgoglio, poi nel calcio ci sono degli episodi, ma essere là per Firenze e i fiorentini deve essere un orgoglio".


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