C’è la voglia di riprovare ad alzare un trofeo, dopo le due finali perse. Ma anche il sogno-obiettivo di entrare in Champions… E occhio al nuovo format e al 5° posto
Chiamateli sogni di mezza estate. Ambizioni, obiettivi, o sogni appunto. Sensazioni e proiezioni sulla stagione che sta per iniziare. “Io voglio vincere con la Fiorentina. E abbiamo la possibilità di farlo. Ho visto la finale di Conference con il West Ham e già quella squadra meritava il successo, dunque la base è già buonissima. Aspiro al piazzamento in Champions. Voglio andare in Champions e dobbiamo lottare per arrivare a questo traguardo. Mi aspetto una grande annata. Sono sincero“. Le parole di Arthur a La Nazione di ieri sdoganano ufficialmente l’obiettivo Champions da parte di uno che a quei livelli ci ha giocato. Ventisette partite tra Barcellona, Juve e Liverpool nella massima competizione Uefa. Utopia? Chissà, sarà il campo a parlare. Però già parlarne pubblicamente fa capire che l’asticella, almeno inizialmente, è posta decisamente in alto.
UN ANNO DOPO. Già lo scorso anno, a dire il vero, tanti protagonisti viola in estate fecero capire di voler puntare ad un piazzamento Champions in campionato. Da Milenkovic a Dodo, da Saponara a Gollini. In tanti fecero riferimento ai primi quattro posti. Poi le tante difficoltà iniziali, e una complicata rincorsa, hanno tenuto in realtà lontana la Fiorentina da quell’obiettivo, mentre nelle due coppe si arrivava in finale senza alzare però neanche un trofeo. Il campo, insomma, ha detto altro. Anche se c’è un trend che va sottolineato. Nel girone di ritorno di Serie A la Fiorentina ha conquistato 33 punti piazzandosi al 5° posto, mentre addirittura dalla 24° giornata (dalla gara-svolta di Verona) i punti sono stati 31 in 15 partite: solo la Lazio ha fatto meglio in questo (lungo) parziale. Insomma, una volta che la Fiorentina ha imparato a gestire i tre impegni e ha recuperato giocatori, poi ha ingranato. Eccome.
NUOVA CHAMPIONS. Ora ovviamente si riparte da zero. Con una squadra semi-rivoluzionata (8 nuovi acquisti) e un nuovo playoff di Conference da affrontare. Le ambizioni del gruppo, ai nastri di partenza, sono però alte. Così come quelle della società. A ragione, a livello sportivo ed economico, perché dal 2024 sarà inaugurata la nuova Champions, con 36 squadre e ben 5 miliardi (anziché i 2 attuali) da dividersi tra i partecipanti. Un girone unico con 8 partite garantite e ricchi introiti per chi farà parte al torneo. E attenzione, perché l’Italia potrebbe qualificare anche 5 squadre: il nuovo format prevede, oltre ai 4 posti per i maggiori campionati, anche una quinta qualificata per le due federazioni con il ranking più alto. Se le nostre squadre (e anche la Fiorentina) dovessero far bene come lo scorso anno nelle coppe europee, anche la 5° di Serie A potrebbe qualificarsi alla nuova Champions.
IL CRUCCIO TROFEO. Insomma, far bene (e meglio) in campionato è un imperativo. Così come provare ad arrivare in fondo alle coppe. Sperando di alzare, stavolta, un ‘benedetto’ trofeo, cosa che a Firenze manca dal 2001. L’anno scorso la Fiorentina giocò a testa alta sia all’Olimpico che a Praga, raccogliendo però solo delusioni. Grandi delusioni. Anche per questo si è scelto di rigenerare la rosa dando nuove motivazioni. Ma per il ‘gruppo storico’, da Biraghi a Gonzalez, da Bonaventura a Milenkovic, il cruccio è rimasto. C’è voglia di riscatto, con la consapevolezza che questa squadra può arrivare in fondo alle coppe (e quest’anno ci sarà anche la ricca Supercoppa Italiana in Arabia Saudita). Con un obiettivo preciso: regalare a Firenze e ai tifosi una gioia attesa per troppi anni.
Di
Marco Pecorini