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Simeone, il rigore conquistato e quell’occasione sprecata con Chiesa. Di nuovo 0 tiri in porta (VIDEO)

Una grande chance sprecata tra Simeone e Chiesa, che poteva chiudere la partita. Ma per il Cholito ancora una volta nessun tiro in porta.

In molti hanno riassunto Fiorentina-Roma nelle prestazioni di Simeone e Dzeko. Grinta sì, impegno pure (specie nel Cholito), ma una difficoltà tremenda e tanta imprecisione dalle parti di Olsen e Lafont. Il tutto davanti a Batistuta, uno che certo non perdonava al contrario del Cholito e del bosniaco. E se per il giallorosso sono comunque 7 gol (5 in Champions) e 3 assist in 13 gare, in casa viola preoccupa l’astinenza del 9 argentino.

DICIANNOVE SETTEMBRE. Quarantasette giorni senza gol per Giovanni Simeone. Sette partite e 611′ giocati senza timbrare il cartellino. Un attaccante che soffre tremendamente quando non trova la rete, come ha spesso confessato il Cholito. L’argentino non segna dal recupero contro la Samp, 1-1 a Marassi del 19 settembre scorso. La scorsa stagione fece 14 gol, ma stette dal 5 gennaio al 18 marzo senza andare a rete. Digiuno simile anche in due periodi nella prime esperienza al Genoa. Insomma, Simeone ha questi momenti di ‘scarso feeling’ con la porta, ma le conseguenze si ripercuotono inevitabilmente sul rendimento della squadra. E sui risultati.

DETERMINAZIONE. Sbagliato attribuire il rammarico per il terzo pari di fila (tutti per 1-1) solo alla scarsa vena di Simeone. Anche perché è tutta la squadra che conclude poco, con tre gol fatti nelle ultime quattro gare e la rete su azione ‘pulita’ che manca dal 3-0 alla Spal (22 settembre). Il Cholito (33 palloni giocati, ma appena 12 passaggi riusciti), a differenza delle ultime partite, è tornato a metterci grinta e determinazione. Almeno quella, non si può negare. “La prestazione di Simeone è stata per me positiva, specie in relazione alle altre partite. Ha allungato la squadra, tenuto palla, preso il rigore”, ha detto Pioli, che lo aveva tenuto fuori nel primo tempo a Torino. Ovviamente, però, da un centravanti ci si aspetta il gol.

OCCASIONE SPRECATA. E allora negli occhi c’è ancora quell’azione clamorosa tra Chiesa e Simeone, con palla a metà in area piccola davanti al solo Olsen. Un po’ errore di Fede (spesso ‘egoista’, stavolta quasi inspiegabilmente altruista per il compagno), parecchio del Cholito che non ha neanche provato ad andare sul pallone a due passi dalla rete. Per chi ha ‘fame’ di gol, una caratteristica che non dovrebbe mancare. “Quella situazione è il famoso salto di qualità che dobbiamo fare, eravamo in due contro il portiere…”, ha commentato con amarezza Pioli. Da quell’occasione è poi girata la partita: dal possibile 2-0 che avrebbe forse chiuso la gara e dato una ventata d’ossigeno e ottimismo, all’1-1 di Florenzi che ha fatto arrabbiare un po’ tutti.

ZERO. Simeone si era conquistato nel primo tempo il rigore che aveva sbloccato la partita. Un controllo non proprio ottimale sul regalo di Under, poi il contatto con Olsen in cui è stato anche bravo il Cholito (oltre alle polemiche giallorosse durante e dopo la partita). Quella situazione ha alzato un po’ la valutazione generale sulla prova dell’argentino, che in ogni caso ha chiuso la gara con un altro zero nella casella dei tiri effettuati. Così come era successo con il Cagliari e con l’Atalanta. L’unico tiro in porta nelle ultime tre gare è stato quello a tu per tu con Sirigu a Torino. Un’azione non banale da concretizzare, ma neanche impossibile per chi di mestiere fa l’attaccante. E che poteva portare i tre punti. Due tiri in porta nelle ultime cinque gare, da parte del centravanti della Fiorentina: molto poco, troppo poco. Problemi suoi e di una manovra che non è fluida, di un dialogo tra gli attaccanti che non funziona e di un centrocampo che non fornisce palloni adeguati alle punte.

ALTERNATIVE? Pioli sta lavorando per correggere gli errori della sua Fiorentina, che pure contro la Roma ha creato più di altre partite. Il tecnico però non si discosta dall’idea di 4-3-3 e di Simeone unica punta centrale. Fiducia al Cholito, ma il tridente a parte Chiesa non va. E per una squadra costruita proprio sull’estro e la fantasia dei tre davanti, un problema non da poco. Qualcuno invoca l’utilizzo del classe 2000 Vlahovic, magari di un Thereau ormai desaparecido. Alternative ‘deboli’ però ad un Simeone in difficoltà.

(l’occasione sprecata a 2′ 38” del video)

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