Dodici squadre e un girone unico per lo scudetto: viola ambiziose tra assenze pesanti e sfide decisive con Inter e Milan già a ottobre
Dopo mesi di preparazione e un’estate che ha acceso l’attenzione sul calcio femminile grazie al buon percorso dell’Italia agli Europei, il campionato di Serie A Women Athora 2025 è pronto a ripartire. Il nuovo format a girone unico con andata e ritorno elimina le fasi a poule, restituendo centralità e peso specifico a ogni singola giornata. Dodici squadre, un solo titolo in palio. E una corsa scudetto che si preannuncia più aperta di quanto si possa pensare.
Roma e Juve restano le favorite, ma gli impegni pesano
Le gerarchie non sono cambiate troppo in alto: Roma e Juventus partono ancora una volta davanti a tutte. La Roma campione d’Italia ha confermato la propria struttura e punta a fare strada anche in Europa, mentre la Juventus vuole riscattare una stagione in chiaroscuro, chiusa senza trofei. Entrambe, però, dovranno fare i conti con i ritmi della nuova Champions League, che prevede una fase a gironi più lunga. Le rose sono state rinforzate in estate, ma la tenuta fisica sul doppio fronte resta una variabile da considerare.
Fiorentina e Inter in scia: equilibrio mai scontato
Subito dietro si posizionano Inter e Fiorentina, con le nerazzurre leggermente avanti per continuità e meccanismi già consolidati. Il recente incrocio nella Serie A Women’s Cup ha visto l’Inter prevalere, grazie anche alla brillante prestazione della nuova arrivata Vilhjálmsdóttir, già decisiva contro la Viola.
La Fiorentina, però, è in pieno processo di crescita. Dopo aver sfiorato due trofei nella scorsa stagione – finale persa ai rigori in Coppa Italia e ko in Supercoppa a La Spezia – la squadra di mister Pinones Arce riparte con una rosa di qualità e ambizioni chiare: consolidarsi tra le prime quattro e, se possibile, accorciare il gap con le big. Il tecnico sta lavorando per dare alla squadra un’identità solida, valorizzando sia le individualità che l’organizzazione tattica.
Infortuni pesanti e un esordio insidioso
L’inizio non è dei più semplici. La Fiorentina debutta in trasferta domani contro il Napoli (ore 15.00, in diretta su DAZN), squadra appena promossa ma sempre difficile da affrontare in casa. A complicare le cose, ci sono le assenze di Filangeri e Curmark, entrambe ferme per problemi muscolari alla coscia e fuori per almeno due mesi. Due perdite significative, soprattutto in fase difensiva e di costruzione del gioco.
Nonostante ciò, i segnali arrivati dalle ultime due amichevoli sono incoraggianti:
- Vittoria per 1-0 sul Sassuolo (gol di Tryggvadottir)
- Successo per 5-2 sulla Ternana, con reti di Janogy (doppietta), Orsi, Severini e Wijnants
Due test utili per affinare i meccanismi offensivi e testare la tenuta mentale della squadra.
Griglia equilibrata con molte incognite
Oltre alle quattro favorite, attenzione a un gruppo di squadre in grado di togliere punti importanti lungo il percorso. Milan, Lazio, Sassuolo e Como hanno lavorato per alzare l’asticella, mentre Parma, Genoa, Ternana e lo stesso Napoli cercheranno di allontanarsi il prima possibile dalla zona retrocessione. In un campionato con calendario lineare, la regolarità farà la differenza.
Prossimi appuntamenti viola
Dopo la prima partita contro il Napoli, il calendario offre già due sfide chiave per la Fiorentina nel mese di ottobre:
- 11 ottobre, ore 17:30 – Fiorentina vs Inter
- 18 ottobre, ore 15:00 – Fiorentina vs Milan
Due gare interne che diranno molto sullo stato dell’arte del progetto tecnico viola. Da non dimenticare anche la Coppa Italia, dove la Fiorentina affronterà il Bologna in gara secca agli ottavi, in programma il 20 o 21 dicembre.
Obiettivo: stabilità e competitività
Per la Fiorentina, l’obiettivo realistico è restare stabilmente nella zona alta della classifica, competere per un posto in Europa e ridurre il divario dalle prime della classe. L’organico è ben costruito, anche se non ancora al completo, e il percorso è appena iniziato. L’approccio del tecnico sarà cruciale, così come la capacità del gruppo di reagire ai momenti difficili. La stagione è lunga, e come spesso accade, sarà il campo a definire le reali ambizioni.
Di
Niccolò Misul