Alle 18 a Palazzo Vecchio verrà presentato il progetto vincitore per il restyling dello stadio Franchi. Segui la diretta testuale di LaViola.it dell’evento
19.57 – Si conclude l’evento di Palazzo Vecchio.
19.43 – Prende la parola dal palco uno dei progettisti del vincitore del concorso: “Ringrazio il sindaco Nardella e la comunità degli architetti italiani. Il progetto di uno stadio non è più solamente una questione di intrattenimento sportivo, ma anche di intrattenimento culturale e di tempo libero. Il poter godere di questi spazi non è scontato.
Abbiamo pensato che Firenze è una delle poche città che ha uno skyline che è tutelato, da rispettare. Questa cosa, unita al fatto che il progetto di Nervi è caratterizzato da eleganza e linearità, hanno portato a creare questa copertura molto leggera, sottile come una lama, che lievita sopra lo stadio. In questo modo la copertura va a integrarsi con la forma molto particolare del Franchi, che viene da una pista d’atletica. E allora quale miglior forma di un rettangolo per seguire la forma del campo da calcio. La copertura ovviamente si apre e lascia spazio alla torre di Maratona e alla copertura originale della Tribuna
L’intervento consiste in due grandi fogli: uno è la copertura dello stadio, l’altro è un grande lenzuolo verde, che va a posarsi sopra gli edifici che verranno realizzati dentro al masterplan, di tipo commerciale, alberghiero e uffici. Questa grande copertura verde consentirà di mitigare l’intervento edilizio e consentire l’utilizzo di tutto lo spazio come un parco, un’unica copertura verde. Questi due fogli agiscono e si aiutano l’uno con l’altro: uno è una copertura fotovoltaica che immagazzina energia elettrica e acqua per irrigare il campo da calcio, l’altro è un’estensione del parco esistente, in grado di assorbile le grandi piogge e non andare a stressare esageratamente il sistema fognario, oltre che migliorare il clima del quartiere”.
19.41 – Vince il concorso per il restyling del Franchi il progetto di Arup Italia.

19.32 – Gli otto progetti verranno svelati dall’ultimo classificato al vincitore, salvo verifiche dei requisiti.
19.28 – Parla dalla platea Michele Uva, direttore di “Football & Social Responsability” della UEFA: “Ricordo quando il sindaco Nardella un anno fa ha piantato il seme, veder nascere il ceppo è meraviglioso. E’ un percorso lungo. In Europa negli ultimi 10 anni sono sorti 400 nuovi impianti tra nuovi e soprattutto ristrutturati, in Italia quattro. E’ un grande esempio, è il Comune che investe e si prende anche il rischio imprenditoriale. L’albero andrà potato e coltivato, i frutti arriveranno tra 3-4 anni. In bocca al lupo al sindaco e al suo straordinario staff. Firenze merita questi investimenti, è una città patrimonio di tutti. Penso sarà uno degli stadi fondamentali per avere l’Europeo del 32”.
19.23 – Sul palco sale Joe Barone, direttore generale della Fiorentina: “Viola Park? Prima di tutto ringrazio Rocco e la sua famiglia per credere nel calcio italiano. E’ importante rispettare tutta la storia. Ringrazio tutti i giocatori che hanno indossato la maglia viola. Noi stiamo imparando la bella storia della Fiorentina. Crediamo tanto nella struttura, siamo molto attivi in Lega nel parlare delle strutture del calcio italiano. Cercavamo in primis una struttura dove far crescere il nostro settore giovanile. Abbiamo trovato a Bagno a Ripoli un posto dove si può creare un villaggio totale per tutta la casa della Fiorentina. Sono 27 ettari, 12 campi da calcio, c’è anche il Femminile (sia Prima Squadra che settore giovanile) oltre che il maschile al completo. Ringrazio Commisso per aver fatto questo investimento, credendo tanto nel calcio italiano e nella tifoseria che è il dodicesimo uomo”.
19.11 – Salgono sul palco Gabriel Omar Batistuta e Giancarlo Antognoni.
Queste le parole di Batistuta: “Mi emoziona sempre parlare dei campioni della Fiorentina che hanno vinto lo scudetto. Il mio impatto a Firenze? Non fu bellissimo perché in Argentina non abbiamo palazzi vecchi o storici. Qui invece c’è il sentimento di mantenere la storia. In una settimana ci siamo innamorati di Firenze e abbiamo capito i fiorentini. Poi ho trovato Antognoni che mi ha accolto e accompagnato“.
SUL RITORNO A FIRENZE: “Questa è casa mia, quindi ci torno spesso. Sono arrivato che avevo 21 anni e sono andato via che ne avevo 33. Ho più amici qua che in Argentina. Torno spesso e anche se tante volte non mi vedono. Mi sento un fiorentino. Ora riesco a godermi Firenze molto di più perché quando giocavo mi sentivo addosso una grande responsabilità. Ho capito subito la voglia dei fiorentini di essere qualcuno nel mondo del calcio. Ci ho provato in tutti i modi“.
SUL NUOVO FRANCHI: “Mi immagino una bella cosa. Uno arriva a sentire lo stadio come se fosse casa. Io da attaccante non avevo bisogno di alzare la testa, vedevo i cartelloni, o la torre e sapevo già dov’era la porta. Io sarei stato triste se si fosse fatto un altro stadio e se fosse stato abbandonato il Franchi“.
SUL CONSIGLIO AI GIOVANI: “Io gli chiederei prima perché vuole giocare a pallone. Se lo fa per essere Ronaldo o Messi allora gli direi di cambiare strada. Bisogna lavorare tanto, nessuno ti regala niente nel calcio. Crescere piano piano ma devi avere la volontà soprattutto di essere un calciatore non di apparire sulla copertina di un giornale“.
Queste le parole di Antognoni: “Ormai sono cinquanta anni che sono a Firenze. Ho vissuto questo connubio con la città e con i tifosi, che mi hanno sostenuto anche nei momenti difficili. Ho passato più tempo al Franchi che a casa mia. Mi fa piacere che sia ristrutturato, per chi ci ha giocato e per chi ci ha vissuto. E’ la soluzione migliore per rendere moderno uno stadio storico”.
19.08 – Prende la parola De Sisti, a rappresentare la squadra dello Scudetto del 1969: “C’è ancora gioia e orgoglio nell’aver dato soddisfazione e regalato sorrisi a questa splendida città, dove sono stato per 13 anni. La conquista dello Scudetto in una società che ha vinto sole due volte chiaramente ti fa sentire qualcuno, al punto di camminare quasi sollevati da terra in alcuni momenti. Complimenti a chi ha pensato questa cosa, io ero tra quelli che non avrebbe mai abbandonato l’idea del Franchi. Un ammodernamento del Franchi in questo modo la condivide anche gente molto nostalgica e legata al passato. La forza di una società spesso la trovata qui”.
19.06 – Viene trasmesso un video che ripercorre la storia della Fiorentina. Applausi dalla platea ai gol di Batistuta e Antognoni.
19.02 – Passano le immagini degli altri quattro progetti in concorso.
18.55 – Sale sul palco il presidente della FIGC Gravina: “Come paese Italia siamo molto indietro rispetto alle altre realtà internazionali a livello di strutture. Questo ritardo è dovuto sicuramente alle lungaggini burocratiche e alla poca intraprendenza dei privati. Oggi invece vedo grande lungimiranza da parte di Nardella, Firenze e della stessa Fiorentina che spinge molto sul tema delle infrastrutture. Il domani per noi è ora. Dobbiamo rimboccarci le maniche e spero che questo evento possa essere di stimolo per tante altre realtà. La nostra storia è importante”.
SUL MUSEO DEL CALCIO: “Con Nardella ci siamo confrontati per molto tempo e siamo arrivati a una definizione per mettere insieme la storia del calcio, sia della Fiorentina che della Nazionale. Per far conoscere la storia e i valori del calcio è un regalo che facciamo a Firenze, alla Fiorentina, alla Nazionale e a tutti i tifosi“.
18.50 – Queste le dichiarazioni del presidente del Coni Malagò: “Dopo due anni di Covid, la guerra forse ci fa rimpiangere ciò. Quando si arriva al punto di non rispettare la tregua olimpica, visto che implica aspettare una settimana dopo la fine delle paralimpiadi, e metti in condizione persone disabili che non vogliono confrontarsi contro atleti russi o bielorussi, vuol dire avere toccato il fondo. Questo credo sia un segnale chiarissimo, speriamo possa condizionare chi ha partorito questa folle idea della guerria in Ucraina”.
SUL RESTYLING. “C’era un impasse di partenza, dovuto al monumento. Non mi sembra che tutti gli stadi abbiano questa connotazione. Essere un monumento è molto bello ma crea anche qualche complicazione, sono stati tutti bravi a percorrere una strada che salvaguardasse la storia ma avesse il coraggio di guardare avanti. C’è stato coraggio, sennò da questo impasse non se ne veniva fuori. Mi pare che altre città, come Milano, debbano uscire dall’equivoco. L’unica cosa che mi sento di dire è che in questo caso c’è una commissione straordinaria dal punto di vista delle competenze, mi auguro che succeda anche altrove. Faccio gli auguri alla città di Firenze per questo progetto, meraviglioso Nessuno ci ha interpellati sui fondi del PNRR”.
18.45 – Ora vengono passate le immagini dei primi quattro progetti in concorso.
18.40 -Queste le parole di Stefania Fanfani, direttrice urbanistica del Comune di Firenze: “Non va dimenticato che il concorso dello stadio non riguarda solo lo stadio ma l’area di Campo di Marte Nord, che verrà interamente riqualificata. Campo di Marte è il centro di un quartiere popoloso in cui si assiste a un ricambio generazionale. I più giovani vedranno il cuore del proprio quartiere profondamente trasformato. L’occasione nasce dalla possibilità di eliminare ben quattro campi da calcio, che lasciano uno spazio enorme a disposizione. Lo spazio verrà riconquistato realizzando un parco e eliminando quei recinti che oggi caratterizzano il quartiere e i suoi impianti.
18.40 – Adesso viene mostrato un video in cui si parla degli obiettivi del concorso. Queste le dichiarazioni della professoressa Claudia Conforti, del dipartimento di ingegneria dell’università di Tor Vergata : “Il dovere di conservazione di questo edificio è legato senz’altro al suo valore storico. Le strabilianti scale a doppia elica dello stadio, che si avvolgono l’una nell’altra evocando immagini di dinamismo, forza e velocità, sono un elemento di arricchimento e di bellezza della città. Il concorso dovrebbe favorire questo passaggio da una conservazione inerte, che significa la morte del monumento. Non ho ancora visto il progetto vincitore, ma mi auguro che sia un progetto che con sapienza e sagacia sappia valorizzare le linee dinamiche e la velocità impressa nell’inerzia del cemento da Nervi. Al tempo stesso, mi auguro rinnovi le necessità di un quartiere residenziale che ha bisogno di strutture e servizi che ne accentuino la vitalità sociale quotidiana sia la natura simbolica”.
18.32 – Chiamato sul palco il ct Roberto Mancini: “Stiamo vivendo una situazione drammatica, solitamente lo sport unisce e non divide, e quindi può aiutare. Ma attraversiamo un periodo molto difficile soprattutto per il popolo ucraino. Ma credo che anche in Russia la maggior parte delle persone sia contro la guerra. Siamo vicini al popolo ucraino“.
SU QUANTO E’ DIFFICILE PENSARE AL CAMPO: “E’ un momento molto buio per tutti noi. Per qualunque persona al mondo è difficile svegliarsi e pensare che ci siano persone innocenti che stanno morendo in una guerra“.
SU FIRENZE E LA FIORENITNA: “Ho giocato tanti anni qua a Firenze da avversario e poi sono stato allenatore della Fiorentina. Il Franchi è un pezzo di storia ma è anche vero che riuscendo a mantenere questa storia si possa rinnovare e fare una bellissima cosa. Potrà essere un esempio anche per altre città in Italia. Ne abbiamo bisogno. Firenze può essere presa d’esempio. Sicuramente da questo stadio ne beneficerà anche la Fiorentina visto che a Firenze c’è pubblico particolarmente caloroso“.
SUL PLAYOFF DELL’ITALIA: “Ancora i ragazzi stanno giocando con i club e non ci pensano. Ci siamo complicati da soli la strada ma abbiamo le qualità per uscirne fuori. Dovremo fare una grande partita, giocheremo a Palermo dove il pubblico è molto vicino alla squadra. Penso che andrà bene“.
18.25 – Prende la parola il sindaco Dario Nardella: “C’è voluto un po’ di tempo per arrivare fino a qui ma la sfida è grande. La presenza di così tante autorità e personaggi dello sport testimonia l’importanza di questo passaggio. Abbiamo uno stadio che il Governo italiano ha definitivo monumento nazionale. E’ raffigurato anche nel passaporto.
La sfida era quella di riuscire a trasformare uno stadio di quasi 90 anni in una struttura moderna e funzionale. I progetti sono arrivati da tutto il mondo e ci siamo affidati a una giuria internazionale per arrivare alla conclusione. Io sogno un luogo in cui ci si possa sentire a proprio agio e che possa essere sia passato che futuro”.
18.18 – Inizia ufficialmente l’evento, con un video che vuole portare un messaggio di pace e uguaglianza in Europa raccontato da David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo e tifoso viola scomparso da poco.
18.15 – Non solo i super ospiti annunciati Antognoni e Batistuta, sono tanti gli ex viola presenti a Palazzo Vecchio, tra cui Pasqual, Borja Valero, Dainelli, Galli e De Sisti.
18.12 – Pochi minuti e l’evento inizierà ufficialmente. Antognoni e Batistuta si siedono vicini a Nardella, mentre Barone è seduto accanto a Gravina. Presenta anche il ds viola Pradè.





















Di
Marco Pecorini