Il tecnico neroverde ha presentato la sfida di domani sera contro la sua ex Fiorentina
Queste le parole in sede presentazione di Emiliano Bigica. Domani sera con il suo Sassuolo contenderà la Supercoppa alla Fiorentina di Galloppa a Reggio Emilia: “Sarà una partita avvincente: quando ti giochi un trofeo penso che l’allenatore debba dire poco perché la partita si prepara da sola, la giocheremo in casa al Mapei Stadium. Ci sono tutte le componenti per fare una bella gara. Noi siamo Campioni d’Italia, loro hanno vinto la Coppa Italia: sono curioso di capire cosa riusciremo a fare. Aggiungere un altro trofeo nella bacheca del settore giovanile sarebbe il giusto premio a chi ha lavorato negli anni, dal Direttore Palmieri a tutti coloro che hanno permesso che questo potesse accadere, e darebbe lustro alla città, ai tifosi e alla società che tanto investe per permettere che il settore giovanile del Sassuolo sia sempre all’avanguardia. Dal punto di vista tecnico-tattico, potrebbe essere una gara bloccata all’inizio: sia noi che loro siamo molti aggressivi, spesso giochiamo uomo contro uomo quindi potrebbero aprirsi spazi da sfruttare anche senza iniziare sempre da dietro. C’è un trofeo in ballo, quindi bisogna trovare la concretezza che ci porti a raggiungere il fine. Dall’altra parte hanno grandi qualità, così come noi in certi elementi: sarà una bella partita, vogliamo chiudere in tutti i modi il cerchio di qualcosa di straordinario fatto l’anno scorso”.
SULLA FIORENTINA. “La partita più difficile dell’anno scorso, a livello mentale, è stata proprio quella con la Fiorentina, gara che ci ha permesso di raggiungere i playoff. Da quella partita, i ragazzi hanno acceso un interruttore che li ha portati ad una crescita pazzesca nel giro di quindici giorni. Siamo stati altalenanti per tutto il campionato, non siamo arrivati con dei numeri importanti nelle partite che contavano, eppure ritrovare una solidità del genere contro tre squadre così forti è stata solo una questione mentale. Non credo ci siano similitudini: giocatori nuovi, dinamiche da capire, ma anche la Fiorentina è nella nostra stessa situazione. Avrei preferito che questa partita arrivasse più avanti per avere un’identità di squadra: così non è, però è bella da giocare e da vivere come esperienza”.
IL PASSATO. “Sarei ipocrita a dire che non è una partita a cui tengo particolarmente. La Fiorentina è stata nel mio destino fin da 15 anni, dall’altra parte c’è mio nipote che gioca: ci sono tutti gli ingredienti per far sì che io senta la partita, ma in realtà la partita la sento a prescindere, anche alla soglia dei 51 anni non riesco a togliermi questo mio stato d’animo pre-gara. Indipendentemente dal risultato finale, sono convinto che renderemo difficile la vita alla Fiorentina e dovremo fare attenzione alle loro armi. Le finali sono gare a sé: vedremo cosa siamo capaci di fare”.
Di
Redazione LaViola.it