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Saponara: "Un trofeo? Giusto crederci adesso. Avremmo firmato ad inizio stagione per essere qui"

L'esterno della Fiorentina ha parlato della stagione in corso che vede i viola impegnati ancora su ben tre fronti

Riccardo Saponara ha parlato a Radio Bruno: "La Fiorentina ha sempre espresso il proprio tipo di gioco che in alcuni momento è mancato di alcuni dettagli. Era solo un periodo di poca lucidità, poca forma e poca confidenza. Una volta ritrovate queste componenti siamo riusciti a ritrovare quella incisività che era mancata in quelle partite in cui avevamo prodotto tanto senza racimolare punti".

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SULLA SOSTA: "Quando inizi a prendere il ritmo con queste partite ravvicinate andresti anche a diritto. Il periodo era favorevole ma due settimane non possono che farci bene per rifiatare e mettere a posto qualcosa in allenamento.

Non credo che subiremo un handicap da queste due settimane di stacco". SULLA STAGIONE: "Guardando il calendario di aprile possiamo già capire che sarà durissima a livello fisico e nervoso. Avremo partite importanti sia nelle coppe che in campionato.

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Credo che a inizio stagione avremmo firmato per ritrovarci oggi in questa stagione. Oggi rispetto a un mese fa siamo a gridare vendetta per qualche punto lasciato per strada. Oggi ci avrebbero fatto comodo quei punti per stare in zona Europa.

Abbiamo fatto una gran cavalcata in un solo mese. Abbiamo dalla nostra un entusiasmo che può darci una bella carica per le prossime partite". SULLA SUA STAGIONE: "In questi tre anni di prestiti sono stato tanto male perché non ero riuscito a dare quanto voluto alla Fiorentina.

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Però dentro di me ho sempre saputo che potevo dare di più. Devo essere onesto e non credevo di poter avere una nuova possibilità qui a Firenze. Non pensavo di poter avere questa opportunità. Anche l'anno scorso quando Italiano mi confermò non pensavo di poter avere quel minutaggio.

Mi sento fortunato perché ho la possibilità di far vedere quello che sono a distanza di cinque anni fa. Oggi sono un giocatore cresciuto, faccio un po' da chioccia ai più giovani e ho un ruolo che mi sento cucito addosso". SUL SUO RUOLO: "Ho cominciato a giocare da esterno a Lecce con Liverani.

Mi spostò dalla prima partita a sinistra. Mi ci sono trovato bene e si possono trovare spazi che in mezzo al campo solitamente non si trovano. In quel ruolo ho la possibilità di trovare soluzioni che in mezzo al campo non avrei.

Non ho le caratteristiche dell'esterno puro ma ho saputo sviluppare un ruolo mio che può essere funzionale alle esigenze del mister. Mi ha dato la possibilità di riciclarmi nella mia carriera. Questa opportunità si è rivelata molto preziosa".

SUL VINCERE UN TROFEO: "Fino a poco tempo non ci pensavo. Perché le competizioni, specie all'inizio le giochi guardando la partita successiva. Arrivato ad oggi, con questa consapevolezza che abbiamo oggi, comincio a pensarci.

Resta un sogno ma ce la possiamo giocare con le nostre qualità. Giusto crederci". SU COMMISSO: "E' sempre stato encomiabile. Si è sempre schierato dalla parte dei giocatori anche quando ci mancava qualcosa. Abbiamo sempre accettato critiche e fischi anche se con grande rammarico.

Ci ha fatto male ritrovarci da capo come prima dell'arrivo di Italiano. Ma sapevamo che era solo un periodo negativo e siamo stati capaci di trovare le nostre qualità". SULL'EREDITA' DI ASTORI: "Non so se sono arrivato a quello che Davide era per noi perché era un punto di riferimento totale dai tifosi a noi allo staff.

Io ho un carattere più introverso e preferisco incidere più nell'ombra. Però io punto tantissimo all'esempio di Davide perché mi sono reso conto che una figura del genere può dare tanto". SU CABRAL E JOVIC: "Credo che Jovic sia un giocatore di indiscutibili qualità tecniche che quest'anno ha incontrato qualche difficoltà fisiche.

Per me è uno degli attaccanti più forti e tecnici con cui abbia giocato in carriera. Cabral ha tanto da mostrare. Deve ancora convincersi dei mezzi che ha a disposizione. Abbiamo visto dei gol che non sono normali che lui ha nelle corde.

Deve trovare più convinzione ma già nell'ultimo periodo è cresciuto tanto. E' molto diverso dall'anno scorso". SU FIRENZE: "Mi sento a casa sia dentro che fuori dal campo. Sono molto legato a Firenze e mi piacerebbe continuare così.

Ma ne riparleremo a fine anno. Non è un chiodo fisso, penso solo a giocare. Per come sono fatto io pensare a queste cose mi toglierebbe qualcosa a livello mentale. Sono consapevole di dover rimanere concentrato su me stesso. Rischierei di complicarmi la vita e di non godermi questi mesi che stiamo giocando.

Ne riparleremo a fine stagione". SULLA NAZIONALE: "Nel mio momento migliore, quando ero ad Empoli, in Nazionale c'era Conte e forse le mie caratteristiche non si sposavano con il suo gioco. Io non ho mai vestito la maglia della Nazionale maggiore e oggi non è più neanche un pensiero che ho in testa.

Penso solo alla Fiorentina. La Nazionale non è il mio pensiero principale".


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