I dati sui gol attesi e quelli subiti, al pari di quelli segnati rispetto a quelli attesi, premiano la super stagione di De Gea e Kean
Un portiere che fa miracoli e un attacco (per non dire un attaccante, cioè Kean) cinico. La ricetta si conferma efficace per la Fiorentina di Raffaele Palladino, che porta via un punto da Torino con le sue armi preferite. De Gea che salva in maniera straordinaria almeno 3-4 occasioni, Kean che la butta dentro al primo tiro e Sottil che scaraventa in rete il gol del 2-2 nel finale.
DIETRO. Non che servisse la matematica per rendersene conto, ma se si guarda ai calcoli degli xG il quadro è abbastanza chiaro:
dati Whoscored.com
La Fiorentina avrebbe dovuto subire 20.1 reti secondo la tecnologia, ma grazie ai miracoli di De Gea (nel conto generale rientrano anche le gare con Parma, Monza e Venezia giocate da Terracciano) ne ha incassati solamente 15. Solo Parma ed Empoli hanno un differenziale tra reti subite e quelle che avrebbero dovuto subire maggiore di quello della Fiorentina. Difficile fare il conto dei punti portati dallo spagnolo, ma se la Fiorentina ha vinto col Como, col Genoa, col Milan, ha pareggiato con la Juve (ed è in Conference, visti i miracoli in Ungheria col Puskas), molto lo deve anche alle prestazioni super di De Gea.
DAVANTI. Il discorso è più o meno lo stesso guardando alla fase offensiva:
dati Whoscored.com
La Fiorentina avrebbe dovuto segnare 27.25 reti per la tecnologia, ma grazie al cinismo dei suoi attaccanti (Kean su tutti, ma anche Gudmundsson dal dischetto) ne ha segnati 30. Solo Inter e Udinese hanno un differenziale tra reti segnate e quelle che avrebbero dovuto segnare maggiore di quello della Fiorentina. Difficile fare il conto dei punti portati dai gol di Kean, ma se la Fiorentina ha la classifica che ha dopo 17 gare giocate molto lo deve ai gol dell’attaccante (diverse le reti da tre punti) e molto di più alle prestazioni super di Kean (anche quando non segna è fondamentale per il gioco dei viola).
Bravo Kean, bravo De Gea, brava la Fiorentina che li ha portati a Firenze. E i risultati si vedono.
Di
Gianluca Bigiotti