Non una provocazione come Nzola esterno, ma una scelta che va nella direzione della qualità: Mandragora difensore può essere una soluzione
Accontentiamoci. Il pari di Torino non serve a molto, ma almeno muove un po’ la classifica. Permette ai viola di allungare ancora sulla Lazio e tiene a distanza proprio la squadra di Juric. Ma sì, accontentiamoci, non possiamo fare altro. Del resto ormai siamo abituati all’andamento altalenante della Fiorentina e in certe partite anche un punto può andare bene. Soprattutto per l’autostima di una squadra che ogni tanto si esalta e ogni tanto sbanda. Ma è un vizio che hanno tutte, a parte l’Inter. E allora prendiamoci questo pareggio e guardiamo avanti, scrive La Repubblica.
SCELTA. Poi le scelte del tecnico. Quella di far giocare Mandragora difensore centrale è stata la cosa più interessante della partita. Per due motivi. Il primo, finalmente Italiano ha deciso di osare. Non come quando ha messo Nzola esterno, quella era una provocazione riuscita male, ma cercando soluzioni nuove per scardinare l’ovvio. Il secondo, con un giocatore come Mandragora centrale la Fiorentina ha aumentato la qualità fin dalla prima uscita del pallone senza rinunciare alla solidità difensiva. Un’innovazione interessante, soprattutto in vista delle prossime partite, in cui anche il più piccolo dettaglio può fare la differenza. Giocando così magari può concedere qualcosa ai suoi avversari, ma quando ha la palla tra i piedi la Fiorentina può diventare inarrestabile. I margini di crescita ci sono, e ora che ha trovato un suo equilibrio Italiano è pronto ad affrontare senza timori il finale di stagione. Concretezza vuol dire anche continuità e il punticino preso ieri sera è un piccolissimo passo avanti.

Di
Redazione LaViola.it