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Quel rimanere impressionati da avversari che ricorre. Dopo Amrabat, Koaume e Zaza-Orsolini (poi non presi) tocca a Mandragora

Rolando Mandragora

La Fiorentina ha acquistato Mandragora anche perché da avversario impressionò, l’anno scorso, nella gara col Torino. Una pratica ricorrente nel mercato viola

“Siamo rimasti colpiti da Mandragora quando abbiamo giocato contro il Torino”Così, ieri, nel presentare il centrocampista arrivato dalla Juventus il Dg viola Joe Barone. D’altronde, in quel Torino-Fiorentina 4-0, Mandragora prese una scarica di 7 e 7,5 in pagella, mettendo a referto un sacco di palloni recuperati, pochissimi errori in impostazione (87% di precisione nei passaggi) e 1 assist per Sanabria.

PRECEDENTI (PRESI). Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima, com’è logico che sia. Nel primo campionato di gestione Commisso, infatti, Verona-Fiorentina 1-0 del novembre 2019 fu la gara che convinse il patron viola in persona a dare mandato ai suoi uomini mercato di fare di tutto per prendere Sofyan Amrabat. In quella circostanza il marocchino prese una scarica di 7 e 7,5 in pagella, ispirando sul gol vittoria dell’Hellas, recuperando svariati palloni e dimostrando attitudine anche nell’impostazione (in quell’occasione non c’era Veloso, con Amrabat chiamato a fare entrambe le fasi). L’ottima prestazione fornita da Kouame in Genoa-Fiorentina della seconda giornata di quel campionato, inoltre, portò la dirigenza viola ad acquistarlo qualche mese più tardi, anche se infortunato, con negli occhi quell’ottima gara disputata contro i viola.

PRECEDENTI (NON PRESI). Insieme a queste due partite ci fu anche un Torino-Fiorentina 2-1 in cui Zaza colpì particolarmente i dirigenti gigliati, anche se poi non arrivarono affondi. Anche Orsolini, dopo quel gol allo scadere siglato in Bologna-Fiorentina nella prima partita di Iachini da allenatore della Fiorentina, lasciò ottime sensazioni, tanto che più volte la società viola ha fatto sondaggi e qualche offerta, comunque non accettata dai rossoblu.

RICORRENTE. La pratica, dunque, ricorre. Stavolta con un vantaggio, dato dal fatto che Daniele Pradé lo conosceva già per esperienza diretta: “Mandragora è un top player a livello di caratteristiche umane”. La totale sintonia nelle scelte di mercato tra la squadra mercato, la società e Vincenzo Italiano, inoltre, fa ulteriormente ben sperare.

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