Due gol e un assist in Europa, troppe volte anonimo in campionato. Con il Bologna chance importante
Speranze o illusioni? Gol e assist in campo internazionale, tante prove anonime in Serie A. Ma la Fiorentina ha bisogno del suo numero 10 per rialzarsi. Albert Gudmundsson è quel giocatore che nei pensieri estivi avrebbe dovuto accendere la luce della qualità per la Viola di Stefano Pioli. Ma tra un infortunio e diverse prestazioni a vuoto fin qui sono state soprattutto le delusioni. Soprattutto in campionato.
SQUILLO EUROPEO. Perchè anche a Vienna è arrivato uno squillo ‘internazionale’ da parte di Gud. Bello il gol del tris contro il Rapid: controllo e tiro secco di mancino ad incrociare. Da dentro l’area di rigore. Un qualcosa che in campionato non gli riesce praticamente mai. Tra una posizione giusta che raramente riesce a trovare e un atteggiamento (leggasi scarsa personalità nel tentare giocate decisive, come ad esempio un dribbling) che ha di fatto aiutato poco la squadra. Negli occhi ancora non solo il finale piuttosto anonimo contro il Milan, ma anche quel primo tempo contro la Roma prima della sosta in cui praticamente non toccò mai palla. Con Pioli che lo sostituì all’intervallo.
DA 10. Dal giovedì di Conference sono arrivati però dei segnali da non sottovalutare. Così come quelli che aveva fornito nella doppia prova con la sua Islanda. Già a segno contro il Polissya nel 3-0 d’andata, più l’assist con il SigmaOlomouc, Gudmundsson in campionato deve ancora lasciare il segno. Un assist buono (il cross per Mandragora) nell’1-1 di Cagliari, ma niente altro. Ha saltato due partite di Serie A, d’accordo, ma tra Torino, Pisa, Roma e Milan si è visto troppo poco rispetto alle aspettative. Domani una nuova prova d’appello contro il Bologna (squadra contro cui segnò un bel gol su punizione ai tempi del Genoa), in una sfida che poteva essere per l’Europa (come negli ultimi anni) e che invece si è trasformata in gara da vincere per lasciare l’ultimo posto in classifica. Gud, in vantaggio su Fazzini, giocherà alle spalle di Kean, o magari anche a fianco, per quella coppia che tutti sognavano potesse accendere la stagione viola. Fino ad ora feeling scarso tra i due. Ma il match di domani è troppo importante per restare ancora a guardare.
Di
Marco Pecorini