Italiano a Bologna ha messo dentro il brasiliano anche se lontano dal miglior livello. Tante ‘seconde linee’ sono sparite dai radar
Possibile che il 40% di Arthur valga più del 100% di Maxime Lopez? Forse sì. Almeno per Vincenzo Italiano. Che a Bologna ha scelto di mandare in campo il play brasiliano e nel dopo gara ne ha rivelata la percentuale fisica. Ogni allenatore ha la sua filosofia. Ad esempio, i tifosi viola ricorderanno un vecchio adagio che Delio Rossi amava ripetere: «Meglio un ciuccio vivo che un dottore morto». Tradotto: in campo preferisco avere un giocatore sano di livello più basso, piuttosto che un compagno più forte ma fisicamente acciaccato. Così scrive La Nazione.
FUORI DAI RADAR. Resta però il fatto che alcuni calciatori della Fiorentina siano un po’ spariti dai radar quando il gioco è cominciato a farsi duro. E oggi la sensazione è che una mano la possano dare per uscire dalla palude nella quale è infilata la squadra. Altro esempio: Parisi ha trovato poco spazio negli ultimi mesi. O meglio: ha giocato solo quando Biraghi non è stato disponibile (contro l’Inter). L’ex Empoli qualche lacuna difensiva l’ha palesata, ma a questo punto è logico aspettarsi una rotazione un po’ più corposa. Detto di Maxime Lopez, l’altro calciatore in naftalina è Barak, oltre a un Infantino mai realmente visto all’opera. L’ex Verona (ultima da titolare a Monza a dicembre) è lontano parente di quello dello scorso anno, non ha mai avuto continuità: poteva andare al Cagliari ma è rimasto. Infine Sottil. Quando sembra lì lì per sbocciare arriva un nuovo problema fisico.
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Redazione LaViola.it