Connect with us

Focus

Pioli, il gioco e il contesto giusto: questo può essere l’anno di Fagioli

L’anno che sta per iniziare ha tutti i prodromi per poter essere quello dell’esplosione definitiva di Nicolò Fagioli

Quello che sta per iniziare ha tutti i prodromi per poter essere l’anno di Nicolò Fagioli. Di motivi per sperarlo, anzi per crederlo, ce ne sono un’infinità.

Il primo è che a Firenze Fagioli potrà contare sul supporto di una tifoseria che lo ha sostenuto anche nei momenti di difficoltà che ha attraversato in alcuni frangenti della passata stagione. I fiorentini bubano, criticano e sono esigenti, ma sanno capire e sostenere i giovani ragazzi che manifestano delle difficoltà emotive. Il secondo è che Fagioli potrà contare sul sostegno di una figura umanamente speciale come Stefano Pioli, aspetto che abbiamo imparato a conoscere nei terribili giorni della scomparsa di Astori, quando l’allenatore divenne padre di uno spogliatoio che rischiava di andare allo sbando per il dolore e che, invece, trovò la motivazione interiore per reagire. Anche grazie alle corde che Pioli seppe toccare, ovviamente. Che Fagioli sia un ragazzo fragile, ormai, è noto. Ma per quegli errori ha già pagato, perciò serve solamente trovare ‘la chiave’ per buttarsi tutto alle spalle definitivamente. Anche se qualcuno dovesse ritirare fuori la cosa, come successo a metà della sua avventura fiorentina dei mesi scorsi. Il binomio Firenze-Pioli, in tal senso, offre garanzie (non che Palladino non fosse in grado di poter parlare e sostenere un proprio calciatore in difficoltà, sia chiaro. Ma, come detto, le corde che Pioli ha dimostrato di saper toccare sono speciali). Sempre stando sulla sfera emotiva, Fagioli potrà contare sul credito che la Fiorentina e Pioli gli daranno: quando rientrò dalla squalifica, infatti, il rapporto con Thiago Motta non fu dei migliori, a livello tecnico ma anche umano. Adesso Fagioli è una pedina centrale della Fiorentina, il fulcro del centrocampo viola, non uno dei tanti come alla Juventus. Riassumendo: fiducia. Fagioli, inoltre, potrà iniziare la stagione dal primo giorno di ritiro, non dovendosi inserire a stagione in corso.

Poi ci sono tutta una serie di aspetti tecnico-tattici. Un centrocampista di qualità com’è Fagioli ha bisogno per esprimersi di un contesto di gioco in cui non si ricerchi sempre e comunque il lancio lungo da dietro per il centravanti. Ha bisogno, in pratica, di idee di gioco opposte rispetto a quelle che Palladino aveva impartito alla sua Fiorentina. Con Pioli la musica dovrebbe cambiare radicalmente. L’identità della Fiorentina che sarà, meno passiva e più propositiva, si sposano perfettamente con le sue caratteristiche.

Inoltre, ci sarà tanta qualità in più nella Fiorentina: Fazzini, Dzeko, Gudmundsson, forse Bernabé, giusto per citarne alcuni, sono una garanzia in tal senso. Chi ha talento e inventiva, d’altronde, ha bisogno di essere circondato da calciatori che possano averne altrettanto. Altrimenti predica nel deserto, come faceva Ribery nella sua esperienza a Firenze. Inutile suggerire un passaggio ‘geniale’ se il proprio compagno non lo coglie. Il tutto, ovviamente, in uno spartito opposto rispetto a quello che era stato disegnato da Palladino.

Teoricamente ci sarebbe il Mondiale all’orizzonte. Spalletti aveva portato Fagioli agli Europei la lunga squalifica perché riconobbe al centrocampista delle qualità uniche. Adesso, con Gattuso, chissà che alcune gerarchie nella mediana azzurra non possano essere riviste (sempre che l’Italia riesca ad arrivarci). Fare una grande stagione potrebbe permettere a Fagioli di ritrovare la maglia della Nazionale.

Insomma, una lista di pro che potrebbe allungarsi ancora e ancora. Resterebbero solo concetti, astratti. A giorni inizierà un anno che potrebbe essere quello ‘di Fagioli’. E le parole lasceranno spazio ai fatti.

20 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

20 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Focus

20
0
Lascia un commento!x