I gol del polacco e del brasiliano sono fondamentali. Il primo sembra ancora in vantaggio per una maglia dal 1′
La chiave per l’Europa, a Firenze, ha un doppio volto: da una parte c’è Piatek e dall’altra Cabral, fin qui impiegati da Italiano in staffetta e capaci quasi sempre di incidere. Il polacco, che già conosce la Serie A e che punta, a suon di gol, a convincere la dirigenza viola ad esercitare il diritto di riscatto fissato con l’Hertha Berlino (15 milioni), pare in leggero vantaggio, ma il tecnico viola ha già dimostrato di saper mescolare le carte in tavola, rovesciando anche le gerarchie. Il brasiliano, invece, dopo aver “rotto il ghiaccio” con la prima rete in campionato al Sassuolo, adesso punta a capitalizzare il tempo a propria disposizione: pur subentrando, infatti, non ha avuto difficoltà nel far valere la sua legge con l’assist per Amrabat a La Spezia (vittoria finale) e con lo squillo di sabato scorso al Mapei (benché ininfluente ai fini del risultato finale). La sfida, adesso, è tutta tra loro, scrive Il Corriere dello Sport.
PIATEK CI RIPROVA. Piatek al Verona, in carriera, ha già segnato. Lo ha incrociato una volta sola e non ha perso tempo, aggiungendolo subito alla lunga lista di bersagli già colpiti. Era il 15 settembre 2019, vestiva la maglia del Milan e fu lui a incaricarsi di trasformare il rigore conquistato dai rossoneri per il fallo di mano di Gunter: gli ultimi due penalty per l’attaccante polacco non sono stati troppo fortunati, ma è già pronto a sfatare anche questa maledizione. C’è da ricominciare a muovere la classifica e da sfruttare il fattore campo, perché al Franchi, fino a oggi, si è viaggiato con una media di oltre due punti a gara, dietro solo all’Inter. E poi, dopo due ko consecutivi, bisogna restituire sorriso e orgoglio alla città. Complessivamente, dal suo arrivo, lo scorso 8 gennaio, nelle 8 presenze messe insieme tra campionato e coppa Italia, Krzysztof ha segnato 5 volte, ma è ora che c’è bisogno di provare ad affondare il piede sull’acceleratore. E servono le sue giocate e i gol.
CABRAL DI RINCORSA. Cabral, dal canto suo, aspetta solo di farsi definitivamente il nuovo “Re” di Firenze. Si è unito al gruppo più tardi rispetto al compagno di reparto, eppure sta cercando in ogni modo di bruciare le tappe legate all’inserimento. È il centravanti di proprietà della Fiorentina, quello per su cui il presidente Commisso ha investito 16 milioni di euro (compreso bonus) pur di assicurarselo e tocca a lui dimostrare di poter raccogliere (anche) la pesantissima eredità lasciata da Vlahovic. C’è da ritrovare quella capacità di incidere nell’area piccola che aveva caratterizzato il gioco dei viola col serbo in campo: rispetto alla prima parte della stagione si è perso più dell’1% di efficacia offensiva (fonte Lega Calcio): non si può più aspettare.
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Redazione LaViola.it