L’ex capitano viola analizza il difficile momento della Fiorentina di Vincenzo Italiano, reduce dal ko interno col Torino e alle prese con diverse criticità
Parla così a Radio Bruno l’ex capitano della Fiorentina Manuel Pasqual: “Da calciatore penso che ci sia grande dispiacere nei giocatori della Fiorentina perché le cose non stanno andando nella direzione che si sperava. Lo dicevamo già a inizio stagione, però, che sarebbero stati due campionati diversi tra prima e dopo sosta per il Mondiale. In questo avvio di 2023 la cosa evidente è che la Fiorentina abbia fatto passi indietro nel gioco, piuttosto che nei risultati. Quelli anche prima erano caratterizzati da alti e bassi, ma adesso si vedono dei problemi anche nel gioco”.
COPPE. “Il campionato non si è messo bene, ma ci sono ancora gli impegni nelle coppe. Col Torino in Coppa Italia non sarà una gara semplice, lo si è visto sabato, ma devi provare a passare il turno a tutti i costi. Poi ci sarà la Conference League, contro il Braga, che però non sarà certamente una passeggiata per la Fiorentina. Loro stanno bene, sono secondi in campionato con buoni numeri, ottime qualità, diciamo che è un avversario critico rispetto ad altri che potevano capitarti”.
LEADER E CRITICHE. “Come si esce dalle difficoltà? Ognuno deve pensare al suo: il calciatore deve fare il calciatore, la dirigenza il suo e l’allenatore il suo. Il giocatore deve non ascoltare e guardare niente fuori dal campo, ma solo pensare a lavorare e aggiungo, a credere in quello che fai in allenamento e in settimana, perché la Fiorentina ha fatto un bel percorso con Italiano l’anno scorso, quindi serve che tutti continuino a crederci. Poi, chiaramente, la difficoltà degli attaccanti a buttarla dentro può essere un fattore delle difficoltà per la Fiorentina, ma non tutto dipende solo da questo. Avere Vlahovic, l’anno scorso, ti permetteva di partire 1-0, ora questo non succede più. Quando giocavo io c’erano Toni, Gilardino, Mutu, ai quali ti aggrappavi per vincere le partite, che nei momenti difficili ti tiravano fuori con una giocata. Nelle difficoltà servono negli spogliatoi figure carismatiche che trascinino il gruppo, penso ci siano in questa Fiorentina, da Bonaventura, Igor a Biraghi…ma, questo non lo so, penso che un giocatore in questo periodo debba solamente abbassare la testa e pedalare. Ci può stare che si crei un senso di sfiducia quando vedi che non segni, ma al tempo stesso tutti dovrebbero dare qualcosa di più per sopperire alle difficoltà delle punte, o per aiutarli a metterli in condizione di far gol, perché ok non segni tanto, ma dietro? comunque subisci forse qualche gol di troppo, quindi vuol dire che non è solo un discorso di punte”.
BIRAGHI. “Non so se ha avuto dei problemi per essere sostituito all’intervallo col Torino. Biraghi è il capitano di questa Fiorentina, poi queste cose le sanno solamente i diretti interessati. Potrebbe anche essere un segnale alla squadra da parte del tecnico, come a dire: tolgo il capitano, non ci sono più gerarchie, quindi tutti devono pedalare, o lo fate oppure non si guarda in faccia a nessuno”.
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Redazione LaViola.it