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Palladino nella ripresa cambia tutto e arriva la vittoria. Ma la strada è ancora lunga

Falliscono le riserve: devono entrare i titolari per sbrigare la pratica TNS. La strada verso identità e gioco pare ancora molto lunga

Servono i titolari, scrive Repubblica, per vincere contro The New Saints alla prima gara del girone unico di Conference League. E non è certo il miglior segnale per Raffaele Palladino e in generale per la sua Fiorentina, che sperava di poter archiviare la pratica gallese facendo affidamento su quei giocatori che fin qui avevano avuto minor spazio. A caccia di fiducia, di qualche acuto. Niente da fare: arriveranno fischi per Ikonè e Sottil, mugugni al termine del primo tempo un po’ per tutti e la mossa del tecnico che intorno all’ora di gioco ha chiamato dalla panchina i vari Kean, Gudmundsson, Dodò. Distanza troppo ampia, al momento, tra chi rientra tra i potenziali titolari e chi invece parte un po’ più indietro. Si salvano, in questo senso, soltanto Adli (che certo non si può definire seconda scelta) e Richardson che entra fornendo qualità e impattando nella maniera giusta una gara nata storta.

La sfida finisce tra applausi pochi convinti. Non è certo stato lo spettacolo desiderato e la strada verso identità e gioco pare ancora molto lunga. Domenica al Franchi arriverà il Milan e sarà tutta un’altra storia. Poi la sosta per le nazionali, la ripresa del campionato e il secondo appuntamento europeo a fine ottobre in Svizzera contro San Gallo. C’è ancora tanto da fare: da Palladino ai suoi giocatori. Poche certezze, trame di gioco che si faticano a intravedere, identità ancora lontana. Serve uno scatto da parte di tutti. L’accelerata giusta per non tenere sotto ritmo il motore.

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