Connect with us

Rassegna Stampa

Palladino e Italiano, partenze in salita tra Firenze e Bologna. Ai viola manca fantasia

Cambi tattici e di stile di gioco, i nuovi allenatori non decollano: due squadre senza vittorie nelle prime gare. Sosta complicata per entrambi

E’ difficile stabilire chi abbia il compito più difficile tra Vincenzo Italiano e Raffaele Palladino. Il primo, nuovo allenatore del Bologna, dovrebbe scalare una montagna sulla cui vetta c’è il mantenimento del livello toccato la stagione scorsa. Roba paragonabile a uno scudetto, visti budget e traguardi. Anche se arrivasse di nuovo in Europa, magari nelle coppe meno prestigiose che comunque non appartengono alla recente quotidianità rossoblù, troverebbe sempre qualcuno che dice “eh ma con Motta…”. Il tecnico della Fiorentina, sostituto proprio di Italiano, ha il compito invece di progredire, di migliorare le ultime annate in cui oscillazioni e ambizioni hanno portato a due eurofinali perse, più una in Coppa Italia, ma anche alla qualificazione internazionale in qualche maniera portata a casa. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

INIZIO COMPLICATO. Il problema dell’avvio non è comunque il lungo termine, ma l’attualità insoddisfacente. Perché un altro punto in comune fra Bologna e Fiorentina è che non hanno ancora vinto una partita ufficiale. I due punti in tre match dei rossoblù rappresentano la peggior partenza dell’allenatore in Serie A. Mentre per il club, la mancanza di successi in questo parziale è quanto (non) raccolto due stagione fa, nell’era pre Motta. La Fiorentina invece ha pareggiato tutte le prime cinque gare stagionali, coppa compresa: è la prima volta nella sua storia.

DOV’E’ LA VITTORIA? Le scorie della passata stagione ostacolano ancora lo sviluppo delle nuove direttive di gioco. Come ritrovare la vittoria, quindi? A mercato chiuso, gli allenatori, soddisfatti o meno, devono maneggiare le complicazioni e sistemare il materiale, con molti arrivi negli ultimi giorni. Italiano ha ammesso che deve ripartire da zero: «Questa avventura è dura per me e per tutta la gente che è allo stadio perché non ci sono più Zirkzee, Calafiori, Salaemaekers, Ferguson per infortunio e l’allenatore dell’anno scorso…». È cambiata anche l’interpretazione del sistema di gioco, non è ancora stata trovata un’identità di squadra. Il Bologna ha segnato soltanto due volte, e sempre su calcio piazzato. Lentezza e un certo caos nell’impostazione, frutto di poca conoscenza del nuovo metodo e dei nuovi giocatori, non sono ancora state cancellati.

I VIOLA. Anche la Fiorentina rimane al momento un abbozzo di squadra. Fra le innovazioni portate da Palladino c’è la difesa a tre, ancora non assimilata dal gruppo. Con l’arrivo di Moreno c’è un centrale più abituato a questo sistema, il centrocampo con Bove e Cataldi cambierà consistenza, ma quello che manca ancora rispetto al Palladino visto a Monza è l’incidenza dei trequartisti che devono cercare la porta o andare in fascia per favorire la salita degli esterni. Colpani non è ancora quello del passato, gli altri hanno evidenziato la fumosità delle scorse stagioni. Manca pure Gudmundsson e manca soprattutto l’impronta di Palladino. Una rivoluzione a metà, a Firenze come a Bologna.

9 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

9 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

9
0
Lascia un commento!x