Gara opaca della Fiorentina, che non va oltre lo 0-0 a Plzen. Arthur non accelera, bene i centrali difensivi
Terracciano: 6. Spettatore non pagante, brivido sul diagonale di Vydra che esce di poco a metà primo tempo. Mai veramente impegnato però.
Dodo: 6. Bravo in una diagonale difensiva nel primo tempo, altri 90′ per mettere minuti nelle gambe. Non è al top ma non demerita, anche se qualche cross poteva essere fatto meglio.
Milenkovic: 6. Lotta con Chory e gli altri, contiene bene.
Quarta: 6,5. Tra chiusure preventive e impostazione, ci prova da lontanissimo nel primo tempo. La giocata migliore la fa al 71′ quando mura il tiro secco di Sulc dal limite.
Biraghi: 5,5. Meno coinvolto del solito, dà poco alla manovra offensiva.
Arthur: 5. Torna titolare dopo più di un mese, non riesce però a far girare con velocità il pallone. Chiusura a metà sulla ripartenza del Plzen a fine primo tempo, un tiraccio fuori dal limite ad inizio ripresa dove poteva fare decisamente meglio.
(dal 79′ Maxime Lopez: sv)
Mandragora: 5,5. Lotta quando c’è da lottare, meno qualitativo quando si tratta di far girare il pallone o inserirsi.
Gonzalez: 5. Si muove, taglia, ma quasi mai trova giocate giuste, anche mal servito dai compagni.
(dall’84’ Ikoné: sv)
Beltran: 5,5. Cerca spazi e pressa in avanti, non ha tanti palloni giocabili e viene anticipato tante volte, ma sull’unica imbucata di Nico prova ad impegnare il portiere.
(dal 70′ Barak: 5,5. Non riesce a trovare il guizzo giusto, spazi chiusi.
Sottil: 5,5. Nel piattume della manovra viola quanto meno è tra i pochi a tentare qualche giocata, ma i dribbling sono spesso fini a sé stessi o finiscono con traversoni poco precisi. Altri cross sarebbero buoni ma trovano poco movimento dei compagni.
(dal 79′ Kouame: sv)
Belotti: 5. Gara complicata e il gol ancora tarda ad arrivare. Sempre in mezzo a due avversari, prova ad avvitarsi di testa a fine primo tempo ma la conclusione è facile per il portiere. Resta l’unico mezzo squillo, esce dopo l’ennesimo duello perso.
(dal 70′ Nzola: 5,5. Paradossalmente riesce a rendersi più utile di Belotti, anche se ci mette i soliti errori tecnici nello stretto).
All. Italiano: 5. Partita brutta, brutta, brutta. Tutte le gare hanno delle insidie, giocare contro un Plzen tutto chiuso dietro non era facile, ma una prova così ‘piatta’ non si vedeva da tempo. Spazi ridotti e poco ritmo per cambiare le cose, Jedlička non deve praticamente sporcarsi i guanti e lo 0-0 è un risultato quasi inevitabile (nonostante un paio di brividi dietro). L’unico conforto è che il pareggio, pur brutto, fuori casa dà comunque un vantaggio ai viola per poter decidere la qualificazione tra una settimana al Franchi.
Di
Marco Pecorini