Doppietta del polacco, gol dal peso specifico enorme del serbo. Ingenuo Quarta, stoico Torreira. Gonzalez ‘frizzante’ (con scenata sul cambio)
Terracciano: 6. Non può far niente sui due gol, un’indecisione dopo il palo di Boga ma alla fine si prende la sufficienza.
Odriozola: 6. Voto da dividersi, come spesso capita, tra una fase offensiva da sprinter e qualche pecca in fase di copertura. Anche perché dalla sua parte c’è Boga che insieme a Zappacosta sfonda spesso.
Martinez Quarta: 5. Buon primo tempo per l’argentino, molle invece su Boga nell’azione del raddoppio nerazzurro. Perde a seguire un brutto pallone, poi torna ad alzare l’attenzione. Ma è davvero troppo ingenuo ad entrare in scivolata, essendo già ammonito, su Muriel lanciato in velocità: fallo e seconda ammonizione eccessivi, ma era un intervento che poteva evitare.
Igor: 6. Sbaglia qualche appoggio, si prende un giallo ma non si scompone. Alla lunga gioca una buona gara, soprattutto ha il merito di rimanere lucido nonostante tutto.
Biraghi: 6. C’è Hateboer dalla sua parte, quando può si sgancia e tira fuori una prestazione sufficiente.
Castrovilli: 5,5. Riproposto titolare sul centro-destra, non sfrutta l’occasione. Alterna qualche buon guizzo ad errori, tra l’altro viene saltato facilmente da Freuler sul pari dell’Atalanta così come poi non riesce ad intervenire su Boga sul 2-1.
(dal 59′ Bonaventura: 6. Entra in una fase delicata del match, ma dà il suo contributo soprattutto in inferiorità numerica)
Torreira: 6,5. Alla fine è stoico a resistere per oltre 90 minuti nonostante tantissimi colpi ricevuti, tiene con i compagni sugli assalti dell’Atalanta. Lascia un po’ troppo spazio a Zappacosta nell’azione del primo gol avversario, ma la sua è una prova di tutto cuore.
Maleh: 6,5. Si sgancia spesso, ci mette tanta grinta e si butta su ogni pallone. A volte sbaglia qualcosina, è vero, ma ha il merito di conquistarsi il rigore che permette ai viola di riprendere la partita.
(dall’80’ Milenkovic: 8. Entra, scivola e segna all’angolino. Una vera apoteosi. Prima va fuori giri a metà campo su Muriel, poi però insacca con un tiro da centravanti il pallone della speranza a tempo quasi scaduto. Una rete dal valore immenso perché regala una serata magica e fa risollevare la Fiorentina. Regalando, forse, anche una doppia semifinale con l’amico-nemico Vlahovic.
Gonzalez: 6,5. Il migliore tra i viola nel primo tempo, prende tantissimi colpi ed è generoso anche in fase di copertura. È lui a prendersi il rigore che sblocca il match, poi un tiro respinto e un tiro a giro insidioso. Poi esce un po’ dalla partita e non è certo bella la scenata al momento del cambio.
(dal 59′ Sottil: 6. Parte a destra, poi viene a sinistra e quindi conclude come punta in inferiorità numerica. Ci prova subito con un diagonale mancino che esce di poco, ci mette grinta e qualche giocata di qualità)
Piatek: 7,5. Chiamatela ‘Coppa Piatek’. Dodici gol in nove gare nella Coppa nazionale, doppietta a Bergamo per il terzo gol in viola (dopo Napoli, sempre in Coppa ovviamente). Ma non ci sono solo il gol su rigore e la respinta vincente sul penalty intercettato da Musso, il ‘Pistolero’ ci mette anche tanto lavoro per la squadra non risparmiandosi mai. Sfiora anche un altro gol ad inizio ripresa, di testa.
Saponara: 6. Titolare un po’ a sorpresa, quando ha la palla tra i piedi crea sempre qualcosa per i compagni. Anche se a volte potrebbe fare di più vista la sua qualità.
(dal 74′ Ikoné: 6. Anche lui contribuisce più a tenere in fase difensiva che in avanti, anche perché l’unica buona palla la spreca scivolando malamente)
All. Italiano: 7,5. Semifinale, la prima della gestione Commisso. Con una partita prima di qualità, poi di cuore, ma anche di tanta determinazione e personalità. Partenza lampo e capacità di soffrire quando l’Atalanta, prevedibilmente, alzava i ritmi. Ma la squadra non si è mai disunita, con il tecnico viola che predicava calma consapevole di poter riprendere la partita. E alla fine il pallone buono arriva al 93′: una partita che può cambiare la stagione dopo un momento di discreta tensione.

Di
Marco Pecorini