Le parole del tecnico giallorosso che cita anche i viola: “I tifosi fischiano l’inno della Serie A, c’è un motivo”
Alla vigilia della sfida contro il Lecce, Josè Mourinho ha parlato della situazione infortunati dei suoi citando anche la Fiorentina: “Renato Sanches e Dybala tornano in squadra, non sono in condizioni ottimali, ma secondo lo staff medico e i preparatori tornano senza rischi, ed è quello che abbiamo bisogno di sentire, noi e i giocatori, gli dà la giusta fiducia. Domani saranno con noi e ci possono dare una mano. Non voglio entrare nelle critiche, quando dici che mancano 5 titolari dici tanto, se mancano all’Inter, ne ha altri 5, uguale per Milan e Juve, e Atalanta e Fiorentina. Quando mancano a noi non abbiamo altri 5 titolari”.
INFORTUNATI. “Chi ha una storia clinica è chi ciclicamente ha problemi che si ripetono stagione dopo stagione. Sono due cose diverse. I giocatori con infortuni, se non sono per contatto tipo quello di Palomino con Dybala, sono infortuni per i quali uno staff tecnico pensa di dover fare di più. Prendiamo Bale, uno dei migliori al mondo, ma la sua storia clinica non gli permetteva di essere super sempre, lo è stato in alcuni momenti. Quando non c’era lui, però, c’erano altri e la mancanza non si sentiva troppo. La Roma ne ha diversi con storia clinica, e io sono contento di averli e ringrazio di averli, quando non ci sono, non ci sono. La storia clinica è difficile da accettare. Dybala sarebbe qua senza una storia clinica? O Sanches? Conosco Smalling meglio di tutti voi, sono felice quando è a disposizione”.
CALENDARIO. “Il calendario in termini di numero lo sappiamo prima dell’inizio, 38 di campionato, qualcuna di coppa e di Europa League. Ci sono squadre che hanno più potenziale per fare tutto, e alcune meno. Per darti un esempio, se abbiamo 6 difensori centrali possiamo giocare ogni 3 giorni, se ne hai 4 che poi diventano 3 e a volte 2 diventa tutto più difficile. Io penso che la parola ‘alibi’ nel calcio si utilizza quando si perde, non prima. Noi parliamo di calendario dall’inizio del campionato, non da dopo l’Inter. Ma capisco che nel calcio c’è tanta gente che è arrivata con un paracadute, non è il loro mondo, non lo conoscono. Vengono per status, per politica, per bell’abito. Gente che non è cresciuta qui e devi rispettarle per il loro status. Ma non vale la pena commentare. È come se io parlassi di fisica atomica o di produzione cinematografica. Sono paracaduti che sono arrivati e sono qui e dobbiamo rispettarli. Non sanno cosa vuol dire giocare ogni tre giorni, oppure, e sarebbe più grave, lo sanno e fanno finta di non saperlo. Nella Lega Calcio io lo so, c’è gente con una storia di calcio, che ci ha lavorato, che ne conosce le difficoltà. C’è chi a livello organizzativo di club ci ha lavorato, sa cosa vuol dire viaggiare, gli alberghi e tutto, e poteva magari influenzare positivamente. Se il nostro club non fa questa domanda a livello istituzionale e se sono sempre io che devo parlarne davanti a voi, magari non dovrei. Magari sbaglio io. Per me l’alibi nella grammatica calcistica si utilizza dopo, io ne parlo dall’inizio. La prossima settimana succederà ancora, la Lazio gioca martedì in Europa, noi giovedì, e non possiamo giocare lunedì perchè è settimana di nazionali, questo è sfortuna. Punto. La Lazio avrà un vantaggio, ma non c’è niente da dire. Ma tutto quello che è successo fino ad oggi e che si ripeterà la Roma ne è penalizzata. Fortunatamente per me i tifosi non sono scemi, perchè se fischiano l’inno della Serie A sarà per qualche motivo”.
Di
Redazione LaViola.it