La Fiorentina inizia benissimo e va sullo 0-2, poi pian piano scompare dal campo regalando tre gol al Monza e mostrando di aver accusato la fatica
Terracciano: 5. Bravo a respingere il colpo di testa di Caldirola. Poteva far meglio nella respinta che porta all’autogol di Biraghi. Ha responsabilità in compartecipazione con Martinez Quarta sul pareggio di Mota, un gol che sembra la fotocopia di quello subito con lo Spezia.
Dodo: 5,5. Ha il merito di avviare l’azione del 2-0 con una grande giocata che fa impazzire Pessina. Stavolta però ci sono diverse sbavature in fase difensiva. Saltato secco in occasione del primo gol del Monza, nell’azione che porta al rigore calcola malissimo i tempi di anticipo e spalanca lo spazio a Mota.
(dall’80’ Terzc: sv.)
Milenkovic: 6. L’unico a salvarsi nella retroguardia gigliata. Nel finale di gara si improvvisa anche centravanti aggiunto, ma senza fortuna.
Martinez Quarta: 4. Prestazione disastrosa. Perde Caldirola sul calcio d’angolo in cui deve metterci una pezza Terracciano. Pecca di irruenza e si fa dribblare troppo facilmente da Caprari nell’azione dell’1-2 Monza. Combina un pasticcio sul pareggio di Mota, facendosi scavalcare dal centravanti. In avvio di ripresa, un’altra incertezza apre a un contropiede pericolosissimo del Monza.
Biraghi: 5,5. Suo l’assist da calcio d’angolo per il gol di Kouame. Sfortunato nel deviare nella propria porta il cross di Caprari. Dalla sua parte la Fiorentina soffre meno che a destra, ma si vede poco in fase propositiva.
Amrabat: 5. Tanti, troppi errori con la palla tra i piedi. Non è al meglio e si vede, perché anche in interdizione non è il solito fattore che abbiamo imparato a conoscere. Commette un grave errore andando a colpire Mota e procurando rigore quando la palla era già lontana
(Dal 71’ Duncan: 6. Al 76’ prova un gran sinistro di controbalzo che non va lontano dalla porta. Prova a dare sostanza in un secondo tempo in cui la Fiorentina non c’è più)
Mandragora: 5,5. Parte lottando su ogni pallone a centrocampo, come di consueto. Tutto sommato un primo tempo sufficiente, nella ripresa però accusa la stanchezza delle tante partite consecutive giocate e Italiano lo sostituisce per provare a forzare la partita.
(dal 71’ Jovic: 5. Entra per dare più peso all’attacco, non si vede praticamente mai)
Kouame: 7. Tutto solo, non sbaglia l’incornata e segna l’1-0, esultando alla Lukaku. Poi serve un cioccolatino a Saponara per il raddoppio viola. Ottimo primo tempo, meno lucido nella ripresa, ma è uno dei pochi a salvarsi nel suicidio collettivo della Fiorentina all’U-Power Stadium.
Barak: 5. Un buon quarto d’ora quando la Fiorentina va a mille, poi il suo impatto sulla partita si riduce drasticamente. Nella ripresa inizia con tanti errori e Italiano lo richiama in panchina.
(dal 60’ Castrovilli: 5,5. Rischia grosso quando spinge Caprari in modo plateale in area di rigore. Non riesce ad incidere sulla partita, se non qualcosina nell’assalto finale)
Saponara: 6,5. In avvio è ispirato e si vede. Sontuoso il tocco sotto per il 2-0 che batte Di Gregorio. Col passare dei minuti, però, la precisione nelle giocate cala gradualmente. Inizia malissimo il secondo tempo e viene sostituito.
(dal 60’ Sottil: 5,5. Un suo destro sporco rischia di beffare Di Gregorio. Qualche spunto sulla fascia e un destro largo nell’ultimo minuto, ma poca roba)
Cabral: 5,5. Nel primo tempo non trova la porta dopo una bella sponda di testa di Kouame. In generale, soffre la marcatura di Marì e si vede troppo poco, anche in appoggio ai compagni. Rischia l’autogol nel finale di partita. Nei minuti di recupero ha sulla testa l’occasione per il pareggio, ma non riesce dare forza alla sfera. Non era semplice.
All. Italiano: 5. Suicidio viola. Ottima Fiorentina fino al primo gol dei brianzoli, quando il pressing asfissiante manda in crisi il Monza. A metà primo tempo, la squadra subisce un evidente calo di concentrazione. In pratica, la Fiorentina si fa tre gol da sola con erroracci difensivi da matita blu. Una volta sotto nel punteggio, non fa niente di particolare per cercare il pareggio. Stavolta la fatica fisica e soprattutto mentale per i tanti impegni si è sentita tutta.
Di
Marco Zanini