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Milenkovic, il periodo più buio: tre errori di fila. Sedute di meditazione e… la sfida a Vlahovic

Milenkovic

Dall’Empoli alla Lazio, due sconfitte di fila con gli errori del serbo. Periodo complicato, ma non ci sono pensieri extra campo

L’ombra di se stesso, nel periodo più delicato della stagione, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. Non è un momento per nulla facile quello che – a livello sportivo – sta attraversando Nikola Milenkovic, protagonista in negativo delle ultime tre reti subite in campionato dalla Fiorentina. Prima la serataccia nel derby della scorsa settimana con l’Empoli dove il serbo si è perso la marcatura prima di Caputo e poi (in parte) di Gyasi, poi la clamorosa topica di Roma contro la Lazio al 94’, quando un suo tocco di mano ha provocato il rigore con cui Immobile ha deciso la sfida. Risultato: due sconfitte di fila per i viola.

CON LA TESTA. Ma gli ultimi errori in sequenza (preceduti dalla prestazione infelice con la Nazionale nel match con l’Ungheria di ottobre) non sono che la punta dell’iceberg di una fase di alti e bassi da cui il serbo sta faticando a uscire. Un periodo di involuzione iniziato da dopo il Mondiale e con il quale l’ex Partizan sta continuando a convivere. Chi conosce bene il difensore – da sempre attento alla cura dei dettagli, persino quelli mentali visto che su suggerimento del mental coach Milenkovic effettua esercizi di meditazione – giura che attorno a lui tutto stia procedendo al meglio: nessun disturbo extra campo, nessun pensiero che lo veda da qui ai prossimi anni lontano dalla Fiorentina, con la quale il gigante di Belgrado ha scelto di legarsi fino al 2027.

RISCATTO. Milenkovic è stato fin qui lo stakanovista viola, con 1.105 minuti giocati: più di tutti. Ma resta difficile pensare che dopo 15 gare si sia già accesa la spia della riserva per il centrale serbo. Italiano lo definì un anno fa il giocatore più forte della squadra, ora per lui l’occasione del riscatto potrà arrivare già domenica contro la Juve. Quando potrebbe (dovrebbe) trovarsi a marcare stretto il suo amico Vlahovic. Impresa non facile, certo, ma basilare per voltare in fretta pagina e ritrovare il miglior Nikola.

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