La Fiorentina riparte da solide basi e ha già messo a disposizione di Italiano il grosso rispetto a ciò che serviva
“Migliorarci in tutto”. La missione, per se stesso e per la sua Fiorentina, Vincenzo Italiano l’ha ben chiara in testa.
MIGLIORARSI. Sulla carta, fin qui, la squadra mercato ha lavorato benissimo, per tempismo e valore degli innesti. In una stagione così anomala come sarà quella che prenderà il via tra un mese esatto in Serie A, con la Conference League (previo passaggio del preliminare) e la Coppa Italia, con una pausa invernale per il Mondiale mai vissuta in precedenza, le incognite sono molteplici. Si giocherà, infatti, ogni tre giorni, praticamente sempre, sia prima che dopo il Mondiale, con la necessità (praticamente obbligata) di avere una rosa lunghissima e di qualità, con la preparazione alle partite che non vedrà mai il poter contare sulla ‘settimana tipo’ di lavoro. Anche e soprattutto per questo la dirigenza ha messo a disposizione del tecnico il ‘grosso’ delle necessità. Manca ancora qualcosa: un centrocampista con caratteristiche di inserimento, un centrale che prenda il posto di Nastasic e un altro forte nel caso in cui Milenkovic parta, cosa che non è così scontata come si pensava qualche settimana fa, oltre ad un attaccante o un esterno d’attacco, a seconda delle occasioni che ci saranno (l’ideale sarebbe un esterno da poter far giocare anche punta all’occorrenza).
GAP. Dal canto suo la Fiorentina si è mossa bene fin qui, ma…se migliorare se stessa sembra possibile, migliorare i propri traguardi dipenderà anche dalle competitors. L’anno scorso l’Atalanta è stata battuta 3 volte su 3, 2 delle quali a domicilio, ed è finita dietro in classifica, mentre con Lazio e Roma la squadra di Italiano ha rimediato 1 vittoria e 3 ko, arrivando ad un passo da entrambe in classifica. Se gran parte del gap, dunque, con chi lotterà per Europa League e Conference League è stato colmato lo scorso anno, adesso servirà fare un altro piccolo passo in avanti. E le premesse per fare un altro gradino sembrano esserci.
VOGLIA DI FIORENTINA. Se un giocatore del Real Madrid dice no a qualsiasi altra pretendente perché vuole andare alla Fiorentina, qualcosa vorrà pur dire. E non solo perché Jovic ha bisogno di rilanciarsi, anche in chiave Mondiale, o perché il procuratore è ‘amico’ della società viola, perché lo stesso discorso può valere per Dodô, calciatore che un anno fa stava per finire al Bayern Monaco per 30 milioni di euro. C’è voglia di Fiorentina, insomma, col palcoscenico europeo (ancora da conquistare del tutto) che, al pari della presenza di un allenatore che sa come valorizzare un calciatore, ha aumentato l’appeal del club viola.
AMBIZIONE ITALIANO. Nel frattempo Vincenzo Italiano continua il suo percorso di lavoro, come prima e più forte di prima. Sa che confermarsi e migliorarsi non è scontato e non sarà semplice, ma il ‘fuoco dentro’ arde. Che tu sia un calciatore proveniente dal Real Madrid o dal Pizzighettone poco cambia, con più di qualche elemento, tuttavia, che dovrà dare delle risposte più di altri, Ikoné-Cabral su tutti. L’ambizione è forte: crescere ancora. Sia come risultati che come traguardi. E non è un aspetto secondario se, anche chi gioca per club di fascia superiore alla Fiorentina (come il Real Madrid), quando chiama Italiano ci pensa. Un anno fa fu il caso di Odriozola (“Callejon mi ha parlato benissimo di Italiano”), mentre Milenkovic restò a Firenze anche perché convinto dal lavoro del tecnico.
Di
Gianluca Bigiotti