Uno show di colori stile Super Bowl, poi le splendide coreografie. La Fiesole ritrae la statua di Perseo e Medusa di Cellini
Fuochi d’artificio, cori, striscioni e coreografie: allo spettacolo della finale di Coppa Italia non è mancato nulla, scrive Tuttosport. Nemmeno la protesta interista, la cui curva è rimasta in silenzio, non per tutto il primo tempo come annunciato, ma solo per i primi 16’, con gli ultrà che lamentano di esser stati penalizzati nell’assegnazione dei biglietti per finale di Champions. All’interno dell’impianto un altro spettacolo, a cominciare dai giochi di luci e fuochi d’artificio in stile Super Bowl che hanno riempito il pre-partita. Spettacolo apprezzato da un Olimpico sold out che ha assistito anche alla performance di Gaia Gozzi, a cui è spettato cantare l’inno di Mameli.
Ma lo show vero è stato quelle delle curve e se nella Nord nerazzurra, gli ultrà interisti intrecciano i colori della città di Milano con quelli della squadra ricreando con le bandierine la “Madonnina”, dall’altra parte si punta sulla storia più antica. “Per noi” la scritta nella Sud che per una sera si trasforma in Fiesole con una scenografia che ritrae il mito di Perseo e la Medusa rappresentato dalla statua di Benvenuto Cellini in piazza della Signoria. Coreografie ammirate anche da una passerella di politici e personaggi del mondo dello sport che ha visto sugli spalti tra i tanti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il sindaco di Firenze Nardella, il leader di Italia Viva Matteo Renzi, il presidente e ad di Sport e Salute Vito Cozzoli e il presidente della Figc Gabriele Gravina. Loro, insieme al resto dello stadio, hanno rispettato il minuto di silenzio per le vittime delle alluvioni, con la Lega di A che destinerà il suo 10% dell’incasso all’Emilia Romagna.
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Redazione LaViola.it