Le dichiarazioni del noto dirigente sulla situazione in casa viola e sui problemi mostrati dalla Fiorentina in queste prime giornate
L’ex dirigente di Catania, Palermo e Udinese, Pietro Lo Monaco ha parlato a Radio Bruno: “Ho seguito abbastanza la Fiorentina. Fermo restando che, al momento, i viola hanno tanti problemi, contro la Roma direi che ha fatto vedere qualcosa in più, tornando a dare pillole di calcio. Le caratteristiche degli uomini non si possono inventare, sono quelle: se penso di poter fare giocare Dzeko insieme a Kean sono un illuso. La Fiorentina ha tanti discreti giocatori, ma non ha un gioco, un modo di essere. I problemi sono ovunque, dalla difesa all’attacco. I viola così vanno al massacro”.
KEAN. “E’ abituato a giocare da solo là davanti, ha bisogno di una seconda punta, un giocatore come Gudmundsson nel pieno della forma”.
I PROBLEMI SULLE FASCE. “Involuto, oltre all’islandese, sembra esserlo anche Gosens. Nel momento in cui gli esterni incontrano un momento di difficoltà non ha cambi adeguati. Inoltre, mancano totalmente gli esterni d’attacco, i quali sono gli unici a mettere in crisi schemi e difese avversarie“.
PRADÈ. “Quando si è parlato dell’assunzione di Pioli come allenatore, un mister voluto dalla piazza e inseguito dalla dirigenza, presumo che il mister abbia dato delle indicazioni. L’idea di giocare con due attaccanti non penso che se la sia inventata la società. Poi, non contento, vado a prendere Piccoli: un buon giocatore, ma per un ruolo i viola hanno tre giocatori“.
CAVIGLIA. “In questo momento dimostra mancanza di personalità. Ma dove ce l’ha la forza di prendere in mano la squadra e dettare i tempi di gioco?“.
PIOLI. “Deve trovare le soluzioni per uscire da questo momento, non è il caso di parlare di esonero. Eventualmente, a gennaio, se dovranno essere fatti dei correttivi si vedrà. L’unica motivazione che può spingere la società a mandare via Pioli è capire se la squadra non è con lui, altrimenti rappresenta una sconfitta totale per la società stessa“.
COMMISSO. “Lui ha scelto delle persone che lo rappresentano, quindi sono loro che rappresentano la proprietà e devono pensare a far rispettare i dettami societari“.
Di
Redazione LaViola.it