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Galloppa: “Il club mi ha chiesto di portare serenità. Gioca Martinelli”

Le dichiarazioni dell’allenatore viola alla vigilia della gara contro il Mainz

Alla vigilia della gara col Mainz di Conference League, l’allenatore della Fiorentina, Daniele Galloppa ha parlato in conferenza stampa: “Essere catapultato così è particolare. C’è tanto da fare, ho una grande emozione dentro che mi fa sentire vivo. Un motore che mi fa andare avanti. Quello che vorrei trasmettere, ne ho parlato con Pablo Marì e De Gea in campo, è l’emozione che mi manca da quando non gioco più. Quando sei in un momento difficile non te ne rendi conto, ma quando smetti lo senti. Quando giochi sei libero, quando smetti di giocare sei bombardato da tante altre cose. Sono emozioni che non ritrovi nella vita di tutti i giorni”. 

RICHIESTA DEL CLUB. “Non mi ha chiesto tanto. Mi hanno chiesto di portare entusiasmo, passione e serenità perché la squadra ne ha bisogno. Si respira nell’ambiente ma non è niente di straordinario. Ho trovato grande disponibilità, ho cercato di alleggerire la loro testa. Speriamo di vincere domani perché ne abbiamo bisogno”.

APPROCCIO. “In un giorno pensare di fare il tiki taka è da folli. Serve essere pratici. Sono ripartito da cose che loro sapevano già. Vorrei che si difendesse da piccoli ma che si giocasse da grandi. Questa squadra può giocare da grande. Vorrei vedere una squadra affamata quando non siamo in possesso palla. Vorrei potermi innamorare della squadra che alleno, perché sono stato giocatore e mi ha sempre dato fastidio quando la palla ce l’avevano gli altri”.

MAESTRI. “Sono stato allenato da Capello nella Roma, il primo Giampaolo che veniva con idee diverse ma quando ho iniziato ad allenare, la prima cosa che mi sono detto che è che non voglio copiare nessuno. Ho sempre fatto ciò che pensavo. Quello che si vede in Primavera è figlio di un pensiero mio dietro al quale c’è uno studio. C’è proprio la mia identità”. 

FORMAZIONE. “Giocherà Martinelli, poi non cambierò tanto come struttura. Come attitudine spero che cambierà qualcosa. Sono 6 anni che sto qua e ne ho sentite tante su Palladino e Italiano. Firenze è una piazza molto critica. Io vorrei gestire di più i tempi con la palla quando c’è l’opportunità di farlo”.

FUTURO. “Quello che mi sento è di conquistare questi ragazzi in questi giorni. Quello che sarà del futuro lo vedremo. Voglio dimostrare di avere i valori per essere qui perché ho sofferto per arrivarci. Voglio fargli capire che possono fidarsi di me. Poi vedremo quello che sarà”. 

TESTA. “L’umore di una squadra che non è contenta. Quando sono arrivato i ragazzi stavano parlando, sono persone e tutti sappiamo quali sono le pressioni. Bisogna ripartire da quello che c’è dentro lo spogliatoio. Se non si aiutano tra di loro, non si aiuta nessuno. Il confronto è sintomo delle responsabilità che si stanno prendendo da dentro”. 

ATTEGGIAMENTO. “Non si può sbagliare atteggiamento. Non può essere sbagliato perché sennò vuol dire che non abbiamo capito il momento. In questi momenti, anche se è difficile, bisogna restare dentro alla partita qualsiasi cosa succeda. In questi momenti l’episodio ti sposta molto l’umore. Dobbiamo cercare di essere maturi e lucidi per restare sul pezzo”. 

MAINZ E GENOA. “Domani giochiamo una partita importante, poi penseremo a domenica. Questo è un percorso che ci può dare grandi soddisfazioni. Domani è la partita più importante, al Genoa non stiamo pensando”. 

TATTICA E ROTAZIONI. “Tatticamente avrei voluto stravolgere tutto per dare qualcosa di diverso, ma c’è stato troppo poco tempo e non volevo mettermi davanti ai ragazzi. Ora serve solo ritrovare entusiasmo, ho visto ragazzi responsabili che a me sono piaciuti tanto. Farò delle rotazioni, valuterò le partite prima e le partite dopo”.

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