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Rassegna Stampa

La rinascita di Biraghi: ora è l’idolo della Curva Fiesole

Biraghi

I gesti del capitano della Fiorentina fuori e dentro il campo hanno portato la Curva ha esporgli uno striscione personalizzato

Recupero del primo tempo di Fiorentina-Bologna. La Curva Fiesole srotola uno striscione applaudito da tutto lo stadio. «Uomo… Capitano, Biraghi uno di noi». Si alzano fortissimi migliaia di applausi. Poi la curva scandisce a gran voce il nome del capitano gigliato. Palla sul fondo, gioco fermo. Cristiano si gira verso la curva, alza le braccia per ringraziare e si batte la mano sul petto. Scrive La Nazione.

Duplice fischio di Maresca, le squadre passano sotto la curva per rientrare negli spogliatoi. Lo striscione è ancora lì, in bella vista. Biraghi si ferma, saluta e ringrazia di nuovo prima di imboccare commosso il tunnel. Istantanea di una storia d’amore. Che va oltre un cross o una giocata sbagliata. Altro tema, spesso dibattuto. Ma stavolta non è centrale. Il calciatore potrebbe essere anche il più scarso della Serie A.

I tifosi viola apprezzano molto l’uomo e tanto il capitano

Quello che ha raccolto l’eredità dell’amico Astori, il cui ricordo è stato portato con orgoglio in finale di Coppa Italia e in quella di Conference League. Da tempo punto di riferimento per gli ultras. Ci ha sempre messo la faccia anche nei momenti più complicati. Il loro rapporto è più saldo che mai. Nel nome di Davide, certo, ma anche per la lealtà e il rispetto che Biraghi ha mostrato nei confronti della gente nel corso della sua militanza viola.

«Ringrazio i tifosi, ringrazio la Curva Fiesole e tutto il «Franchi». Mi sento ormai adottato da questo popolo e ho semplicemente dato una mano nei giorni dell’emergenza. Mi sembrava il minimo da fare per la nostra terra». Davanti ai microfoni ne parla malvolentieri.

Eppure non ci ha pensato un attimo. Stivali di gomma ai piedi, tuta, e via a spalare fango come tanti altri volontari hanno fatto e stanno facendo a Campi Bisenzio e dintorni. Al di là della retorica, un gesto che da un calciatore raramente ti aspetti. Avrebbe voluto non essere ‘pizzicato’ dagli smartphone. Lui che probabilmente è il capitano meno social di tutta la Serie A.

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