In vista della gara col Pisa la Fiorentina si è ritrovata a cena per trovare ulteriore unità di intenti. Domenica serve reagire
Mercoledì sera la Fiorentina ha scelto Fiesole e la cornice della «Reggia degli Etruschi» per una cena di squadra che è stata molto più di un semplice appuntamento conviviale, scrive La Nazione. Un rito antico nel calcio italiano: quello della tavola che diventa sinonimo di patto e rilancio. Davanti a un bicchiere di vino rosso e a una bistecca (al sangue, ovviamente), è nato quello che nello spogliatoio viola è già stato ribattezzato il «patto della bistecca».
TUTTI. Attorno al tavolo c’erano tutti: la squadra al completo, mister Stefano Pioli con il suo staff ma anche i fisioterapisti e i magazzinieri. Una scelta precisa, per rimarcare che lo spirito di gruppo non conosce gerarchie. Non che il clima fosse (o sia mai stato) in frantumi: anzi in questi mesi nello spogliatoio non sono mancate serenità e fiducia e la proprietà ha più volte ribadito sostegno pubblico al tecnico. Ma il dato resta: l’avvio in campionato è il più stentato dell’era Commisso, al pari di quello del 2019. E allora, oltre ai quotidiani confronti negli spogliatoi, serviva anche un momento diverso, lontano dai riflettori, per guardarsi negli occhi e prepararsi psicologicamente al derby di domenica a Pisa.
SVOLTA. Dalle parole e dai sorrisi ora si deve poi passare ai fatti. Resta però il segno di quella bistecca condivisa, che a Firenze è già diventata simbolo di unità. Un gesto semplice ma dal valore forte: ritrovarsi attorno a un tavolo per stringere un patto. Domenica, nell’inferno della Cetilar Arena, conterà anche e soprattutto questo.
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Redazione LaViola.it