Il punto sul futuro dei 3 giocatori dopo le dimissioni dell’allenatore viola
Come riportato da La Nazione, l’addio improvviso di Palladino apre scenari nuovi anche per quanto riguarda il futuro di diversi calciatori.
KEAN. Si è detto spesso che il rapporto tra Kean e Palladino potesse in qualche modo contribuire a trattenere in viola l’attaccante. «Siamo prigionieri», ha sentenziato sulla situazione di Moise il ds Daniele Prade martedi pomeriggio, in una conferenza stampa che si è sgretolata (in larga parte) nei contenuti soltanto poche ore più tardi. Colpa di quella clausola da 52 milioni che terrà i tifosi della Fiorentina col fiato sospeso dal primo al quindici luglio. La decisione di Kean oggi appare ancora più incerta, avendo perso la sponda Palladino il piatto della bilancia colorato di viola. Si vedrà. Molto dipenderà da ambizioni e progetti sportivi, oltre che dalle offerte che pioveranno sul centravanti.
CATALDI. Torna completamente in ballo anche il destino di Cataldi, rimasto ancora uno dei giocatori da riscattare. Per quello che si era capito Palladino lo avrebbe tenuto volentieri. E per 4 milioni la società avrebbe potuto accontentarlo. Adesso dipenderà tutto dal nuovo allenatore.
GUD. Stesso discorso per Gudmundsson, la cui situazione è più intricata anche se il giudizio del nuovo tecnico sarà probabilmente vincolante (voce di popolo racconta di un feeling mai sbocciato con Palladino). La Fiorentina ha già speso 6 milioni di euro, più altri 2 se non dovesse andare in porto il riscatto. La questione processuale ancora pendente consiglia cautela. Pradè ha ammesso di volerne riparlare col Genoa probabilmente per rinnovare di un altro anno il prestito. Il club rossoblu vorrebbe invece chiudere l’affare a titolo definitivo.
DE GEA. Fra i big sembra quello meno legato alla guida tecnica. La sua scelta (fermo restando che entro sabato la Fiorentina gli rinnoverà unilateralmente il contratto) sarà autonoma. Palladino o non Palladino.
Di
Redazione LaViola.it