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La fame di vittorie di Italiano. Fiorentina cerca i tre punti all’ora di pranzo

Italiano

Imbattuta nelle partite dell’ora di pranzo, la Fiorentina cerca tre punti per l’Europa

Sarà l’orario o, magari, che venti giorni (abbondanti) di digiuno si sopportano a fatica. Di certo c’è che Vincenzo Italiano non ha mai avuto così tanta fame. Lo si capisce dalle sue parole («Dobbiamo iniziare a vincere perché è da un po’ che non lo facciamo», ha detto giovedì), ma non solo. Scrive il Corriere Fiorentino.

Chi frequenta il centro sportivo infatti, racconta di averlo visto più determinato che mai. Un po’ come l’estate scorsa quando, durante il primo incontro con la dirigenza viola, convinse tutti «perché aveva gli occhi della tigre».

Del resto, il mister, è fatto così. Vive per il calcio e, soprattutto, vive per la vittoria. Per questo ha una gran voglia di saziarsi e la gara di domani col Bologna, alle 12.30, è l’occasione migliore per farlo. Perché l’avversario non è impossibile e perché fino ad oggi la Fiorentina, quando ha dovuto scendere in campo all’ora di pranzo, non ha sbagliato (quasi) niente.

Sono quattro i precedenti, nei quali i viola non hanno mai perso. E il caso vuole che il primo risalga proprio alla sfida d’andata contro la banda di Mihajlovic. Era il 5 dicembre e, al Dall’Ara, la Fiorentina fu protagonista di una delle migliori prestazioni (in trasferta) dell’intero campionato. Finì 2-3 e, Nico Gonzalez (due assist, e un rigore procurato) fu il mattatore assoluto. Andò peggio col Sassuolo, due settimane più tardi. Un 2-2 in rimonta nel quale però, a tratti, i viola furono semplicemente esaltanti.

Dopo il pareggio di Cagliari poi (2-2, nella prima senza Vlahovic), ecco l’Atalanta, e il sigillo di Piatek. Era il 20 febbraio ed è lì, ormai più di venti giorni fa, che è iniziato il digiuno. Sconfitta a Sassuolo, sconfitta con la Juventus in Coppa Italia, e pareggio col Verona. Soltanto in un’altra occasione (in questa stagione) la Fiorentina era rimasta senza vittorie per tre partite. E, anche in quel caso, c’erano di mezzo Sassuolo e Verona: due pareggi, ai quali seguì la (bruttissima) sconfitta col Torino.

L’obiettivo insomma è invertire la rotta

Facendo leva sull’imbattibilità nelle sfide giocate alle 12.30, sul fattore Franchi. E (soprattutto) sul fatto di aver potuto preparare l’appuntamento per tutta la settimana. Basta guardare la storia di questo 2021-22. Infatti, per accorgersi di quanto questa squadra fatichi a gestire gli impegni infrasettimanali. Mai la Fiorentina è riuscita a vincere tutte le gare di un triplo impegno nel giro di sette giorni. A volte ha perso o pareggiato la prima, a volte la seconda, in altre ha pagato dazio nella terza.

Un caso, forse, ma più probabilmente il segnale di un limite sul quale bisognerà intervenire. Soprattutto se, come tutti si augurano, l’anno prossimo ci sarà da gestire (anche) l’impegno europeo. Questione fisica, ma non solo. Questa squadra infatti ha nell’organizzazione maniacale creata dal suo allenatore il suo vero punto di forza. Ed evidentemente, quando la preparazione di un impegno deve giocoforza tralasciare qualche dettaglio, qualcosa perde.

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