QUARANTACINQUE minuti per confermare i sospetti che da tempo avvolgevano la squadra viola. Babacar e Kalinic insieme si può. Anzi. Si dovrebbe fare da qui alla fine del campionato, senza per questo dover rinunciare a principi di gioco e, soprattutto, alla vena realizzativa del senegalese. Il termine ‘bomber di scorta’ ormai va stretto al numero 30 viola e la conferma arriva anche da Marassi dove Baba ha giocato come vorremmo sempre vederlo. Attento, concentrato e sempre al centro della manovra con poche pause. Perchè diciamo la verità, in alcune occasioni è stato l’attaccante a far tornare qualche dubbio sulle sue reali qualità.
QUALITÀ, per altro, sulle quali ha sempre scommesso a occhi chiusi Walter Novellino, suo mentore ai tempi di Modena. E l’attuale tecnico dell’Avellino ha sempre giurato sulle potenzialità di Baba. «Ancora non avete visto tutto il suo potenziale», disse in tempi non sospetti che sembrano attualissimi. Inoltre, la presenza di uno non esclude l’altro. Kalinic, infatti, ha una tecnica individuale tale che anche giocare venti metri più lontano dalla porta non gli impedisce di essere sempre efficace. Il palo interno centrato di testa su delizioso invito di Tello è la conferma. Inoltre Nikola non è certo un giocatore egoista. Anzi, con una punta centrale di peso Kalinic è forse il più adatto a sfruttare gli spazi. La candidatura di Babacar a un ruolo importante anche per il futuro è stata lanciata. Sono i gol che parlano per Babacar.
LE STRADE del calciomercato sono assolutamente imprevedibili, a maggior ragione adesso, ma nel caso Kalinic dovesse lasciare Firenze – nel caso farselo pagare a peso d’oro è d’obbligo, altrimenti non avrebbe senso – il suo erede designato potrebbe essere proprio Baba. Fantafuturo? Può anche darsi, eppure questo Babacar adesso può essere visto sotto un’ottica diversa. Serve la prova del ‘nove’, ma l’idea non è poi così campata in aria. Per il presente, invece, spazio al tandem. Ne vale la pena.
Di
Redazione LaViola.it