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La carica di una città intera verso un Fiorentina-Juve pregno di significati. Su tutti il ritorno di Vlahovic, nemico pubblico e pericolo numero uno

La posta in palio, il ritorno del serbo, la rivalità storica: la partita più attesa è alle porte. Tante assenze nella Juve, ma la sfida resta ricca di insidie

Ci siamo. Ancora poche ore e la Fiorentina scenderà sul prato del Franchi per affrontare la Juventus nella semifinale di andata di Coppa Italia, in quella che per Firenze è (fino ad ora, ci auguriamo) la partita più importante della stagione. Una sfida pregna di significati, che per una volta vanno anche oltre la ‘semplice’ rivalità storica tra le due compagini.

Non può essere altrimenti se in palio c’è una finale di Coppa Italia. Un trofeo che manca in bacheca viola dal 2001 – ultimo trofeo vinto dalla Fiorentina, come tristemente noto–, una finale che non viene centrata dal 2014. Per un club che vive una così lunga astinenza da trofei, è chiaro che la competizione assuma ulteriore importanza se si arriva fino alla semifinale.

Ovviamente, non può essere neanche un Fiorentina-Juventus normale per la presenza di Dusan Vlahovic. Nel bene o nel male, è il serbo il giocatore più atteso della serata. E non potrebbe essere altrimenti, visto che poco più di un mese fa vestiva ancora la maglia viola. Il Franchi non gli riserverà certo un’accoglienza gradevole. È inevitabile. Tuttavia, ci uniamo all’appello della Fiorentina nell’auspicare che dagli spalti non si odano cori o offese di matrice razzista. Sarebbe una brutta caduta di stile, che oltretutto darebbe adito all’opinione pubblica nazionale di infangare la reputazione di una tifoseria che per larghi tratti della sua storia recente si è distinta per correttezza. E di una città che dell’antirazzismo ha sempre fatto bandiera.

Vlahovic è sia il giocatore più atteso che il più temuto, dato che anche con un’altra maglia addosso si sta confermando il centravanti più forte che calca i campi di Serie A. “Non saprei chi è avvantaggiato, se noi nel conoscere lui o lui nel conoscere noi. Era nostro compagno fino a poco fa, quindi sappiamo tutto di lui, e lui sa tutto di noi. E’ un cinquanta e cinquanta”, ha dichiarato Italiano in conferenza stampa. Chiaro che l’attenzione della coppia centrale difensiva (soprattutto del suo amico Milenkovic) dovrà essere ai massimi stagionali, visto che Dusan su due palloni tre li butta dentro”, per citare nuovamente mister Italiano. La Fiorentina per filosofia di gioco si espone a dei rischi in fase difensiva, ma ciò non toglie che contro i bianconeri non ci si possono permettere errori grossolani come quelli visti col Sassuolo o con lo Spezia.

La Juventus che arriva a Firenze è una squadra con tante assenze: sono solo 19 i calciatori convocati da Allegri, al quale mancano tanti big come Chiellini, Alex Sandro, Zakaria, Dybala, oltre agli ex Bernardeschi e Chiesa. La Fiorentina, dal canto suo, si presenta quasi al completo, ad eccezione dello squalificato Martinez Quarta e dell’infortunato Nastasic.

Sfida in casa, contro una squadra forte ma in piena emergenza infortuni, con un pubblico del Franchi che sarà carico come poche altre volte per i tanti significati che la partita assume. Sulla carta, è un’occasione da non sprecare, anche in vista di un match di ritorno lontanissimo (si disputerà intorno al 21 aprile). Sulla carta, appunto, perché le insidie restano molteplici.

La Juventus è una squadra che non ruba l’occhio per il bel gioco, anzi. Nelle ultime settimane, tuttavia, è tornata ad essere tremendamente efficace dal punto di vista dei risultati. Da dicembre in poi la squadra di Allegri ha perso solamente in Supercoppa contro l’Inter, per giunta all’ultimo minuto dei supplementari. Sarà presumibilmente la Fiorentina a fare la partita, ma occorrerà essere molto abili nello scardinare una difesa che è tornata su buoni livelli di efficienza, prestando molta attenzione a concedere il minor numero ripartenze possibili, l’arma più pericolosa in mano all’avversario.

L’atmosfera è elettrica, la città freme in attesa del fischio d’inizio alle ore 21. Si dice che partite come queste si preparano da sole. E spesso è proprio così. Siamo certi che, oltre a Italiano, anche Firenze abbia preparato il gruppo a cosa significhi per la città questa sfida con la Juve. Siamo altrettanto certi che stasera se ne accorgeranno anche i bianconeri. Uno in particolare.

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