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Kean e Gudmundsson sulla scia delle grandi coppie viola. Allontanate le prime incomprensioni

Gudmundsson e Kean

Il battibecco sul dischetto contro la Lazio e un feeling esploso negli ultimi giorni. Così Moise e Gud vogliono trascinare Firenze

I paragoni, nel calcio, sono l’esercizio dialettico più pericoloso che ci possa essere. Vendono sogni a basso costo, ma accendono la fantasia del tifoso che ha bisogno di esaltarsi per le giocate, anche di coppia, dei propri beniamini. Ma Firenze e la Fiorentina, non cadono nel tranello di accostare Kean e Gudmundsson ai tandem offensivi che hanno segnato a fuoco la quasi centenaria storia del club viola. Baggio-Borgonovo, Rui Costa-Batistuta, Mutu-Toni, ma anche Antognoni-Graziani o Montuori-Virgili. Tutti campionissimi, certamente simili, ma differenti nelle loro caratteristiche con un unico denominatore comune: essere complementari l’uno con l’altro, scrive La Nazione.

FEELING. Gud e Moise si candidano così, in punta di piedi, a entrare in una straordinara élite. La vittoria contro il Milan ha anche contribuito ad allontanare possibili scorie di incomprensioni che possono nascere quando si inizia insieme un percorso di conoscenza (LEGGI QUI IL FOCUS DI LAVIOLA.IT). Il dialogo teso sul dischetto prima di battere il rigore contro la Lazio poteva sembrare l’inizio della fine di una intesa sul punto di decollare. Kean e Gud hanno dimostrato di essere ragazzi ambiziosi, certo, ma intelligenti. Non per niente l’islandese domenica sera ha preso il pallone sottobraccio, ma quando Pairetto ha confermato il penalty con l’aiuto del Var, l’ha consegnato al compagno. Non solo, lo ha difeso a muso duro quando i giocatori del Milan cercavano di innervosirlo prima del tiro.

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