Focus sui rigoristi della Fiorentina. Jovic – Gonzalez e gli altri, chi batterà le massime punizioni nella prossima stagione?
Chi si presenterà dal dischetto l’anno prossimo per la Fiorentina? Il suo messaggio lo ha subito lanciato forte Luka Jovic: “Voglio battere anche i rigori”, aveva detto il serbo in fase di presentazione, con tiro e gol dagli undici metri in occasione della gara col Real Vicenza, a cui poi ha fatto seguito l’errore sempre dal dischetto contro la Triestina. In occasione delle prime uscite amichevoli a Moena, dal dischetto sono andati al tiro Bonaventura, Amrabat e due volte Jovic, col serbo che ne ha segnato uno e sbagliato un altro, mentre gli altri due hanno segnato.
CHI SE LA SENTE. Difficile che due dei tre sopracitati si presentino al tiro dal dischetto in gare ufficiali, col mantra “li batte chi se la sente” che ha contraddistinto la prima annata a Firenze di Vincenzo Italiano che potrebbe anche ripetersi. Non tra tutti i calciatori e non a caso, ovviamente. Dipenderà da come i ‘destinatari di tale incombenza’ reagiranno in allenamento. L’anno scorso, fino al rigore di Fiorentina-Cagliari che Vlahovic non si sentì di battere sotto la Fiesole, col compito di buttarla dentro che venne lasciato a Biraghi, il serbo non perdeva occasione per prendere il pallone, tirare e segnare quasi tutti i tiri dagli undici metri (solo 1 errore, lo scavetto contro il Genoa). Dal dopo Vlahovic, invece, è toccato a Piatek prima e Gonzalez poi, con più di qualche battibecco tra vari calciatori in alcune circostanze (come quello tra Nico Gonzalez, Biraghi e Cabral in occasione di Fiorentina-Lazio) che hanno riacceso il tema dell’esigenza di designare delle gerarchie chiare per quello che riguarda i rigoristi.
PRECEDENTI. L’anno scorso la Fiorentina ha avuto in Serie A 12 rigori a favore, solo il Napoli ne ha avuto uno di più. Di questi 12, 9 sono stati trasformati e 3 sbagliati. 2 sono stati assegnati anche in Coppa Italia, con un gol e un errore (a cui ha fatto seguito il gol su respinta di Piatek con l’Atalanta). In totale, dunque, su 14 rigori avuti a disposizione la Fiorentina ne ha segnati 10. Dei 59 gol segnati nella scorsa Serie A, dunque, la Fiorentina ne ha segnati 9 su rigore, ovvero il 17%. Anche per questo, dunque, sarebbe sbagliato minimizzare l’importanza dei rigori, come sa bene Jorginho e di consegueza l’Italia, che con due errori del centrocampista dal dischetto ha fallito l’accesso al Mondiale, nonostante il calciatore del Chelsea fosse uno specialista quasi infallibile sui tiri dagli undici metri.
SINGOLI. Escludendo chi ha lasciato la Fiorentina, tra coloro che sono rimasti ci sono:
Nico Gonzalez, che ha chiuso la scorsa stagione con 3 rigori segnati su 3 calciati. In carriera ha calciato 12 rigori, segnandone 11. L’unico lo ha sbagliato allo Stoccarda.
Luka Jovic, autocandidatosi a rigorista, non ne batte uno in gare ufficiali dal 2018-19, per quello che è stato anche l’unico calcio di rigore battuto a livello di club.
Cristiano Biraghi, che l’anno scorso ha tirato due rigori segnandone uno e sbagliandone un altro, in carriera ne ha tirati 4, col 50% di realizzazione.
Arthur Cabral è il calciatore che ha tirato e segnato più rigori di tutti i compagni, con 11 reti e 2 errori. Da quando è arrivato a Firenze non ne ha ancora tirato uno.
Riccardo Sottil ha un’ottima media realizzativa sui rigori, 9 segnati su 11 calciati. Ma non ne ha mai tirati fuori dal contesto giovanile. Ikoné, invece, non può certo essere considerato un rigorista, con 3 soli rigori calciati in carriera, per quanto tutti e tre segnati.
Rolando Mandragora ha tirato solamente due rigori in carriera, con 1 gol e 1 errore, mentre Riccardo Saponara non ne calcia uno dal 2015-16. Youssef Maleh ne ha calciato solamente uno a livello giovanile, mentre Alfred Duncan ne ha calciati e segnati due in Primavera.
NUOVE GERARCHIE. Dando per scontato l’addio di Erick Pulgar, calciatore dei viola ad aver segnato più rigori in assoluto con 12 reti su 14 tentativi, sarà da dirimere anche la questione rigorista per la Fiorentina. Possibilmente senza battibecchi in campo e con margini di realizzazione alti, in modo tale da poter capitalizzare al meglio ogni occasione. Non a caso, l’anno scorso, diverse volte è capitato di sbloccare svariate gare bloccate sullo 0-0 proprio grazie ad un rigore, come con l’Atalanta a Bergamo in Serie A e in Coppa Italia, con l’Udinese all’andata, col Cagliari all’andata, con lo Spezia all’andata e con la Roma al ritorno.
Di
Gianluca Bigiotti