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Italiano: “Siamo al completo, Bonaventura è pronto. Problema esterni? Chiamiamoli attaccanti”

Le dichiarazioni del tecnico gigliato dalla sala stampa del Franchi alla vigilia della sfida col Bologna

Queste le dichiarazioni di mister Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina, in conferenza stampa alla vigilia della sfida col Bologna: “Ci siamo allenati dopo tanto tempo avendo a disposizione una settimana intera, quindi abbiamo lavorato bene. Siamo al completo. Penso che si sia fatto tutto per cercare perlomeno di ripetere le prestazioni delle ultime gare. Però certamente dobbiamo condirle con altro”. 

SU BONAVENTURA. “Si è sempre allenato bene, facendo tutto insieme agli altri. Eravamo molto fiduciosi sul ricorso, è andato bene quindi si è preparato con i compagni in funzione dell’avversario. Siamo felici di averlo a disposizione”.

SUL BOLOGNA. “Questa partita somiglia un po’ a quella dell’andata, dove noi dovevamo cercare di tornare alla vittoria per rimanere nelle zone in cui ci troviamo ora. Avevamo reagito molto bene, facendo una grande partita e vincendo meritatamente. Domani penso sia una cosa simile: vogliamo tornare a vincere, sono tre turni che non lo facciamo. Abbiamo anche bisogno di dare un segnale a noi stessi. Il Bologna ha una squadra che ha sempre qualcosina da tirar fuori. Dà noi a tante squadre: vince 3-0 a Sassuolo, quando è in difficoltà dà il colpo di coda e vince con lo Spezia, Arnautovic è un campione. Ci vuole massima attenzione. La differenza è che non vinciamo da tre partite e domani sotto l’aspetto caratteriale dobbiamo essere diversi”.

SUGLI ESTERNI. “Forse per convincerli non dobbiamo più chiamarli esterni ma attaccanti. A fine partita devono pensare che se non hanno a fine partita un assist, un gol, un tiro in porta o momenti decisivi, non è una buona partita. Dobbiamo mettergli questo in testa: sono attaccanti veri e propri, devono aumentare la loro presenza in zona gol. Se dovessimo ottenere questo, indirizzeremmo le partite e potremmo ambire a qualcosa di importante in questo finale di stagione”.

TRE AGGETTIVI CHE VOGLIO DALLA FIORENTINA DI DOMANI. “Concentrata, aggressiva e concreta. La preparazione alla gara è stata ottima, ma domani tutto può accadere. Chiaro che una squadra è forte quando riesce a indirizzare le sorti di una singola partita. Domani proveremo a farlo”.

SULLE AMBIZIONI EUROPEE. “Il nostro obiettivo è quello dell’inizio dell’anno. Ci troviamo lì perché abbiamo dimostrato di esser bravi. Vogliamo rimanerci in quelle zone di classifica. Però non dobbiamo avere l’ossessione di fallire o di mancare qualche appuntamento. Noi dobbiamo rimanere spensierati, convinti della nostra forza. L’ossessione dev’essere quella di proporre quando abbiamo la palla e di non concedere quando non ce l’abbiamo. Alla fine faremo i conti sugli obiettivi”.

SU ODRIOZOLA. “Alvaro si è allenato a parte tutta la settimana, è rientrato in gruppo ieri lavorando in maniera differenziata. Il ginocchio ha risposto bene, è a disposizione, l’abbiamo recuperato”.

SU PIATEK. “Mi impressiona la sua professionalità, la voglia che ha ogni giorno di migliorare. Sembra un ragazzino di 18 anni. Parlo spesso con lui: i gol che ha fatto col Verona o con l’Atalanta sono caratteristiche che lui ha, sa dove si trova la porta in area e dove indirizzarla. Deve crescere su altri aspetti. Ha 26 anni, è giovane, sa anche lui di avere grandi margini di miglioramento. Ha portato entusiasmo e professionalità, mi ha stupito. Gli faccio sempre i complimenti”.

SU CABRAL. “Continua ad alternare momenti in cui a livello fisico ha qualche problemino. Però è arrivato a gennaio, anche lui ha bisogno di lavorare e crescere. Sono felice del suo gol, ma ora abbiamo Piatek e Cabral. Piatek continua a far gol sfruttando le sue chance, ho sempre detto che chi merita la maglia la ottiene. Lui è un’altra freccia al nostro arco, ha qualità e le farà vedere”.

SU GONZALEZ. “Ci sono momenti in cui ogni palla che ti arriva addosso la spingi dentro e momenti in cui non sei preciso o il portiere ti fa una grande parata. Purtroppo è stato male quella settimana, è in grande crescita ora. Mi auguro riesca a vedere di più la porta, ultimamente ha fatto assist e rifiniture di livello. Ha fatto solo due gol e penso che anche lui non sia contento di questo score, però è già importante averlo lì a ridosso dell’area, sui palloni alti è forte. Ma sono convinto sia solo un momento e si sbloccherà”.

I NUMERI DICONO CHE GLI ESTERNI VIOLA NON HANNO I NUMERI NEI LORO PIEDI. “Come migliorare? Bisogna lavorare tutte le settimane, come stiamo già facendo. Ho conosciuto attaccanti che negli anni precedenti non riuscivano mai a vedere la porta, poi tutto d’un tratto diventavano goleador. Il loro curriculum dice che non hanno confidenza col gol? Ho risposto prima, non rimane altro che lavorare. Metterli nelle condizioni durante la settimana di vivere prima lo scenario che gli si pone davanti la partita ufficiale. Penso che far gol sia anche un’abitudine, una capacità balistica, una convinzione personale. Poi è vero: se uno non ha la doppia cifra nelle gambe è difficile. Però secondo me si può sempre ottenere di più. Io ero un play, giocavo davanti alla difesa, i miei 3-4 gol all’anno li facevo, però ci sono stati anni in cui ne ho fatti 7-8. L’ho fatto cercando di migliorarmi, di lavorare su ogni piccolo dettaglio. L’allenatore mi mandava in campo, ma era anche una questione mia, individuale, di crescita personale. Siccome sono tutti ragazzi giovani, che non devono accontentarsi, alle volte basta poco per cambiare quell’aspetto mentale. Chiaro che uno non può far 20 gol, ma può diventare più determinante. Creiamo tanto lavoro, è un peccato non metter dentro gol e assist”. 

SULLO STADIO. “Penso sia un progetto che sicuramente andrà a migliorare quello che è adesso il Franchi. Oggi quando tutto lo stadio inizia a far sentire il proprio calore ti dà una spinta incredibile, anche con le curve distanze. Penso sia un bel progetto: già incute timore questo stadio, figuriamoci con le curve vicine e le tribune attaccate. Bella anche l’area verde e modernizzata, è qualcosa di importante per la città di Firenze”.

SUI CENTRALI DIFENSIVI. “Milenkovic e Igor sono reduci da grandissime prestazioni, abbiamo quattro centrali di grande qualità. Si possono commettere errori, ma nell’arco di un campionato li fanno tutti. Sin dall’inizio io e la società vogliamo competizione forte in tutti i ruoli. Vige una regola: chi merita di essere riconfermato è giusto che venga riconfermato. Abbiamo però giocatori che sono in grande crescita, affidabili, nel momento in cui uno non è a disposizione non è che perdo il sonno. Le uniche volte che perdo il sonno qui a Firenze è quando siamo tutti a disposizione, perché cerco di non sbagliare le scelte, di mandare in campo chi ti porta alla vittoria. Qui si vuole far solo il bene della Fiorentina, sia nell’11 iniziale sia nei cambi. E’ uscito un dato su questo: tra assist e gol, l’Atalanta ha gioito 16 volte per le sostituzioni in corsa, l’Inter 15, la Fiorentina 14. E’ un dato molto interessante, bello per quanto mi riguarda perché a me fa impazzire quando uno subentra ed è determinante”. 

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