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Il ritorno di Speedy Gonzalez. Ma per l’Europa Italiano ora gli chiede gol

Gonzalez

Rigori provocati e la giocata per il gol vittoria di Piatek: Nico decisivo dopo le prime difficoltà

Speedy Gonzalez è tornato, almeno la sua versione più imprendibile. Il talento argentino con il numero 22 continua a mancare nel tabellino dei marcatori (l’ultimo centro risale alla sfida con il Cagliari del 24 ottobre). Ma nei tre successi raccolti dalla Fiorentina in altrettante sfide c’è molto del suo estro e della sua velocità. Scrive il Corriere Fiorentino.

Anche contro l’Atalanta Gonzalez è stato una spina nel fianco della difesa di Gasperini. Forse non ancora precisissimo sotto porta come si chiede a un finalizzatore. Ma certamente letale in fase di assistenza per il gol vittoria di Piatek. Un (altro) segnale rassicurante dopo che Italiano aveva chiesto un maggior numero di reti ai suoi esterni. Considerati più attaccanti che uomini di fascia. E per questo chiamati anche a portare in dote parecchi gol.

Così, se di testa Gonzalez non ha trovato la porta, sull’assist di Sottil nel primo tempo di domenica, è stato il resto della partita con i nerazzurri a certificare il ritorno dell’argentino ai suoi migliori livelli. Decisivo non solo per l’esterno che ha messo in condizione Piatek di battere il portiere.

Nel girone d’andata, nel quale sono arrivati gli unici 2 gol, Gonzalez ha dovuto superare anche la positività al Covid. Ma intanto aveva già fatto vedere di che pasta è fatto

Su tutte resta la trasferta di Bologna, poi vinta 3-2, l’emblema del gioco di Nico. Prototipo dell’attaccante moderno in grado di svariare in ogni zona dell’attacco. Ma soprattutto di inventare in qualsiasi momento la giocata vincente. In quel match al Dall’Ara arrivarono due assist e un rigore procurato. Un bottino determinante per i tre punti anche senza trovare la via del gol.

Il Gonzalez delle ultime partite sta tornando a essere quel funambolo del quale Firenze si era subito invaghita. Non solo per la cifra record legata al suo arrivo. Ovvero 23 milioni più 4 di bonus. Che lo hanno reso l’acquisto più costoso della storia del club.

Garra e temperamento da leader, talvolta difficili da contenere nelle reazioni a caldo, ma esclusivamente figlie della generosità

La rabbia per il rosso rimediato a inizio stagione contro l’Inter. Il cambio mal digerito a Bergamo. O ancora il pallone strappato di mano dal compagno per calciare un rigore che ristabilisse il feeling con il gol. Oggi Nico sembra giocare senza più pensieri.

Per niente appesantito da un attacco orfano di Vlahovic, semmai più spensierato perché forte di una ritrovata condizione fisica. Nella gara con l’Atalanta non solo è stato il più veloce nello scatto (33,53 km/h), ma anche il viola che ha giocato più palloni (68), segno della sua centralità nella manovra offensiva. Adesso è chiamato a trovare quella continuità di prestazioni mancata nella prima parte d’annata. Perché con un Gonzalez così (nel conto vanno messi anche i recenti rigori procurati a Spezia e Bergamo in Coppa), l’Europa può diventare ancora più raggiungibile .

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