Hirsch: "Rispetto per l'opera di Nervi. Creato un paesaggio integrato con il quartiere"
L'autore del progetto vincitore per il restyling del Franchi ha parlato in conferenza stampa
David Hirsch ha parlato in conferenza stampa in Palazzo Vecchio: "Sono molto emozionato di essere qui in questo momento storico per Firenze. Per noi è un momento straordinario. Arup ha affiancato straordinari architetti ed è stata responsabile di moltissimi progetti iconici e straordinari come il Bosco Verticale di Milano, o lo stadio del Manchester City, interamente portato a termine dal nostro studio.
Arup ha grande competenza sulle infrastrutture sportive e se ne è occupata in tutto il mondo. Dal '98 ad oggi sono più di 140 le arene ideate da Arup. Inoltre stiamo lavorando sia sul Bernabeu che sul Camp Nou in Spagna". SUL PROGETTO: "Per noi è una straordinaria opportunità per dare nuovo valore al patrimonio architettonico italiano.
E' un grande onore poterci confrontare con un'opera del gran maestro Nervi. Per noi è stata una grandissima sfida soprattutto per trovare un elemento che potesse rispettare l'immagine dell'edifico ma allo stesso tempo proiettarlo nel futuro.
Il protagonista del restauro di Campo di Marte è senza dubbio lo stadio. Abbiamo cercato un rapporto di equilibrio che fosse il più rispettoso possibile dell'opera di Nervi. Abbiamo cercato inserire con delicatezza le nuove funzioni.
Funzioni che devono garantire anche a questo stadio, con tutti i suoi vincoli, una certa efficienza e trasformarlo in un impianto moderno. Abbiamo avuto a che fare con questa forma a D e abbiamo cercato di valorizzare gli elementi che spiccano come la Torre di Maratona e le Scale Elicoidali.
La copertura l'abbiamo immagina come un grande foglio appoggiato sullo stadio esistente e l'altro grande foglio è il mantello verde che ingloba le altre opere che saranno realizzate. Il progetto è molto semplice. L'idea è stata quella di creare un paesaggio fortemente integrato con il tessuto urbano".
SULLA COPERTURA: "La forma a D sembra non parlare con il rettangolo di gioco. Per questo abbiamo provato ad immaginare proprio il rettangolo come elemento di connessione con i nuovi elementi. Così l'abbiamo scelto come copertura dello stadio.
Nel rispetto degli elementi fondamentali del Franchi la copertura si stacca da questi elementi. Le tribune sono quasi nascoste da questa nuova copertura. Il progetto per noi è l'orizzontalità dell'immagine. La Torre di Maratona attraverso questa copertura è maggiormente visibile.
Così si percepisce la copertura come un foglio staccato che galleggia sull'opera originaria". SULLO STADIO: “Noi siamo partiti svuotando. Il primo intervento è stato quello di tornare all’essenza dell’opera di Nervi. Abbiamo eliminato gli elementi aggiunti successivamente.
A questo punto abbiamo aggiunto tutte le funzioni di cui ha bisogno uno stadio e sono stati inseriti come tanti blocchi all’interno dell’opera esistente. Abbiamo rifatto completamente le curve che si attaccano al campo che definiscono il nuovo impianto.
Sopra a questi interventi si posa la copertura fotovoltaica. Abbiamo montato gli elementi come tanti piccoli blocchi e abbiamo voluto rendere questi elementi aggiuntivi staccati, leggeri e riconoscibili sempre per portare grande rispetto all'opera di Nervi".
SULLA PIANTA: "Anche Nervi aveva immaginato due piani sovrapposti nello stesso disegno. Abbiamo lasciato la possibilità ai tifosi di muoversi liberamente nello stadio. E' un edificio che vuole parlare alla città e non creare una barriera tra dentro e fuori.
L'immagine dal campo è caratterizzata dalla copertura e dalle nuove tribune che si inseriscono in maniera delicata visto che sono completamente autonome rispetto alle gradinate esistenti. Le nuove curve rappresenteranno luoghi adatti ai tifosi.
Saranno più vicine al campo, più compatte così sarà riportato anche quel senso di arena e compattezza ideale per i tifosi. Un elemento importante è il fatto che le curve saranno staccate dalla struttura esistente. I nuovi ambienti che si verranno a creare tra le curve saranno coperti e sarà un grande luogo di interscambio tra lo stadio e la città.
Le gradinate di Nervi andranno restaurate ma poi diventeranno spazio fruibile per i cittadini". SULLA COMPLESSITA' DELL'INTERVENTO: "Ogni progetto ha una sua complessità specie se si opera in un contesto come quello di Firenze, che comunque noi come Arup conosciamo bene.
Confrontarsi con Nervi significa confrontarsi con un maestro dell'architettura. E' una grande sfida ma abbiamo le competenze per poterla affrontare con serenità". SUGLI STANDARD UEFA: "Il progetto risponde ai requisiti del bando.
Anche gli spazi esterni hanno il grado di flessibilità per adattarsi ad altri eventi. Crediamo che il progetto non è mai concluso finché non è realizzato. E' un processo di scambio e discussione. Garantisco che risponde ai requisiti".
SULLA COPERTURA RETTANGOLARE: "La forma a D risponde alla vecchia pista di atletica. Noi per dare un'immagine nuova e maggior forza al fatto che si tratta di uno stadio di calcio abbiamo optato per una forma rettangolare che ci è sembrata una forma più adeguata ma anche rispettosa del disegno originale".



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