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Gudmundsson: “Restare alla Fiorentina? Non dipende da me. In futuro sogno la Premier”

Gudmundsson - Fiorentina

Le parole del numero 10 islandese, su cui ci sarebbe anche l’Everton: “Potrei immaginarmi di rimanere a lungo, ma…”

La stagione di Albert Gudmundsson in maglia viola è stata sfortunata, con tanti infortuni che non gli hanno permesso di avere la continuità che gli avrebbero permesso di mettere in mostra tutte le sue qualità. Nonostante questo, l’attaccante islandese ha messo a segno 8 reti e fornito 3 assist ai compagni, un buon bottino per i pochi minuti a disposizione. Ora in ritiro con la Nazionale, Gudmundsson sarà impegnato in due sfide in Regno Unito contro Scozia e Irlanda del Nord. In un’intervista con The Ipaper il talento islandese ha parlato della stagione appena passata, con un occhio anche al futuro.

LA STAGIONE PASSATA E IL FUTURO.Mi stavo rimettendo in forma ma ogni volta che succedeva, mi infortunavo di nuovo, continuamente. Volevo giocare una stagione intera. Mi vedo restare più a lungo a Firenze, ma non dipende da me. Questa decisione ora è della Fiorentina. Sono consapevole dell’interesse di altre squadre, leggo le notizie come qualsiasi altro tifoso di calcio, perché anch’io lo sono. Alcune sono cavolate, altre sono vere. Ma non mi faccio illusioni finché non c’è qualcosa di concreto.”

L’INCERTEZZA SUL FUTURO.Giocare per la nazionale non è un problema, darò sempre il massimo per l’Islanda, sia che abbia un contratto di cinque anni con un grande club sia che sia un free agent. Ovviamente è strano non sapere cosa succederà nelle prossime settimane ma so come gestire la situazione: restare calmo e fidarmi degli altri. Penso sia ovvio che mi piacerebbe continuare a giocare in Italia. Il mio agente sa in quali Paesi sto guardando, e anche quali club mi interessano. Se dovessero presentarsi altre opportunità interessanti in altri Paesi, le prenderei sempre in considerazione, ma il mio agente sa dove dovrebbe essere il mio focus.”

PREMIER LEAGUE.La Premier League è sicuramente qualcosa che mi affascina. È il miglior campionato del mondo. Spero in futuro di poterci giocare. È il ritmo, la velocità con cui si gioca. Tutti gli stadi sono pieni, i tifosi sono vicinissimi al campo e si sente l’atmosfera anche solo guardando le partite in tv. Chiunque può battere chiunque, è tutto così imprevedibile, ed è questo che la rende una lega straordinaria.”

IL CALCIO E LA FAMIGLIA.Sono sempre stato vicino a un campo da calcio e poi, quando ero a casa, c’era sempre il calcio in TV. Questo ha reso più facile arrivare dove sono ora. Mio figlio non è ancora appassionato di calcio, ha solo quattro anni, ma diamogli tempo. Dato che il mio bisnonno giocava nell’Arsenal, guardavamo spesso le loro partite. Quando ero più giovane, guardavo tutte le partite dell’era Wenger. L’Arsenal allora dominava molto, poi ha avuto un calo, ma continuava a giocare un calcio bellissimo e io lo adoravo. Non direi che sto cercando di copiare la sua carriera o qualcosa del genere, ad esempio non voglio giocare in Inghilterra o in Francia solo perché lui ha giocato lì. Mi piace molto la Premier League, è per questo che mi piacerebbe giocarci, ma si tratta del mio percorso personale.”

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