Allegri vince in mezzo a tante assenze, Pioli protesta ma la Fiorentina fa poco per prendere punti
Milan capolista, un punto sopra Inter, Napoli e Roma. Milan primo da solo, non succedeva da due anni, e Leao uomo partita, come dovrebbe accadere spesso e così non è, perché la continuità non è il pezzo forte del portoghese. Chissà che con Allegri qualcosa cambi. La vittoria contro la Fiorentina vale doppio perché ottenuta in condizioni estreme. Il Milan era senza Rabiot e Pulisic, due pesi massimi della scacchiera, senza Loftus-Cheek e Nkunku, senza Estupinan e il lungodegente Jashari. Allegri è stato bravo a dosare la panchina ridotta all’osso. Ha fatto entrare Gimenez al momento giusto. Il messicano ha cambiato i connotati alla squadra, l’ha trascinata in avanti come non era avvenuto nei 55 minuti precedenti. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
ULTIMI. La Fiorentina ultima, assieme a Genoa e Pisa, ha protestato per il rigore concesso al Milan via Var, ma Pioli – amaro il suo ritorno nel San Siro milanista, che lo ha amato come pochi altri – dovrebbe prendersela un po’ con se stesso. Troppo rinunciataria la Fiorentina sia prima sia dopo il vantaggio. All’88’, sul 2-1, l’ingresso di Dzeko si è imposto da sé e nei dieci minuti rimanenti, recupero incluso, i viola con la torre bosniaca hanno riempito l’area milanista come mai era capitato prima. Forse Dzeko non parte titolare perché ha quasi 40 anni pure lui e gioca da fermo, data la struttura fisica imponente. Qualcosa in più gli andrebbe però concesso.
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Redazione LaViola.it